Skip links

Aprile 2007 Zambia (Ndola) Sauro

 

Lettera di Sauro dallo Zambia

 

 

Per quanto riguarda il servizio dei ragazzi di strada è un periodo impegnativo,

non tanto per la gestione dei due centri, Salem Gospel e Umuqulanfula-Nazaret Home, in se, quanto per le relazioni con i servizi sociali,

il Ministry of Community Development an Social Services (MCDSS) il Ministry of Sport Youth and Child Development.

Giusto settimana scorsa ho partecipato ad un incontro con la Ministro del MCDSS, Mrs Catherine Namugala, circa la nuova politica di intervento del governo per i ragazzi di strada.

A mio avviso la trovo abbastanza scoraggiante, non tanto nell’intento quanto nella metodologia.

Praticamente è stata una vaga comunicazione/presentazione del problema ragazzi di strada e di come il governo intenda affrontarla.

L’incontro avrebbe avuto uno spessore diverso se fosse stato una premessa per capire come lavorare insieme, come coordinarci.

Invece c’è la pretesa che le varie organizzazioni/programmi/strutture a contatto con i ragazzi di strada siano di supporto alle iniziative governative in modo passivo, con scarsa possibilità di pianificare/valutare insieme l’impatto degli interventi pensati e realizzati.

Esempio eclatante è la retata di ragazzi fatta 3 settimana fa, sia a Kitwe che a Ndola.

A Ndola sono stati presi 31 ragazzi e portati nei locali della polizia: 11 sono stati subito rilasciati perchè non ragazzi di strada, gli altri 20 invece dovevano proseguire per Kitwe, in località sconosciuta per poi valutare se potevano essere o meno idonei per i ZNS (Zambian national service), specie di riformatori per ragazzi.

Tutto questo fatto sia all’insaputa dei famigliari dei giovani che della maggior parte delle organizzazioni che lavorano sul campo.

Dei circa 40 ragazzi di strada fissi nel centro di Ndola, sono riusciti a prenderne 20, di cui 6 sono scappati durante il viaggio a Kitwe, mentre altri sono scappati durante la permanenza a Lusaka.

Pare che a Chipata, destinazione finale e sede della struttura riformatorio del ZNS, siano arrivati solo 7 dei ragazzi presi ai Ndola, mentre gli altri sono stati “rilasciati” pochi giorni dopo, così ci hanno raccontato i ragazzi stessi che sono tutti di nuovo per le strade di Ndola.

Il programma non ha funzionato come previsto ed inoltre trattandosi di minori la loro “detenzione” ad insaputa dei genitori era illegale, ma questo naturalmente i genitori non lo sanno.

Nelle settimane scorse non è stato semplice riallacciare le relazioni con i ragazzi, erano convinti che in qualche modo avessimo avuto un ruolo nella vicenda.

Diversi di loro ancora ci evitano.

L’esperienza ci dice che interventi di questo tipo sono di scarsa efficacia perchè:

– imposti con la forza. Quasi tutta la letteratura sui ragazzi di strada invita a fare diversamente, ad avere un approccio propositivo ed amichevole. Interventi del tipo minano ancora di più la fiducia verso il mondo degli adulti.

– non tengono conto del vissuto di ogni singolo ragazzo e dei motivi che lo hanno spinto alla vita di strada e di quello che vorrebbe fare

– non hanno come obbiettivo il reinserimento famigliare ma solo una formazione professionale

– non tengono in considerazione la riunificazione/riconciliazione famigliare come obbiettivo prioritario nè di medio termine. Spesso le famiglie sono persino all’oscuro di dove i ragazzi siano finiti.

– non tengono conto della rimozione delle cause

– non prevedono alcun tipo di counselling, ne personale ne famigliare

Concludo che oltre che necessario è doveroso cooperare con i servizi pubblici, ma sottolineo cooperare in modo attivo e non come esecutori di strategie che non portano a niente.

Sauro – Zambia – Aprile 2007

This website uses cookies to improve your web experience.