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Giugno 2007 Giorgia

 CI SCRIVE GIORGIA, VOLONTARIA IN LAZIO

E’ stata una sfida, è stato il desiderio di concretizzare le preoccupazioni, le perplessità ma insieme il fascino e l’entusiasmo inevitabili che colgono chi come me ha spostato gli occhi a sud, chi ha virtualmente o concretamente attraversato l’oceano, percorso chilometri, visto o immaginato facce di un colore diverso ma non per questo peggiore e ha iniziato in quelle terre così magnetiche tra quelle genti così umane a farsi domande.

A chiedersi perché tanta povertà, perché tanta arretratezza, perché tanta ingiustizia ma allo stesso tempo a stupirsi ogni volta di quanta voglia di vivere si aggrappi ostinatamente a tutti questi mali. E a partire da questa felicità così forte e così coinvolgente nasce da qui da chilometri a nord, dal mondo ricco, materialista, avanzato, la voglia di dar voce al bisogno di giustizia di queste genti che nella semplicità trovano ogni giorno il loro tesoro.

Da questi presupposti e dalla volontà di far sì che chi sceglie di restare nella sua accogliente indifferenza lo faccia perlomeno “sapendo” ha avuto inizio la mia piccolissima impresa di rendere agli altri uno stimolo che attivasse quantomeno un pensiero.

Il mercatino così come l’iniziativa di esporre oggetti d’artigianato in un locale della mia città sono stati solo punti d’inizio, ma insomma..la calma africana stavolta ci viene in soccorso e risolleva fiducia e speranze. Non è facile abbattere il muro di diffidenza che la disonestà ha costruito negli anni. Non è facile convincere chi è profondamente disilluso e stanco che ancora molto è possibile ma che lo sarà solo se gli stessi inizieranno a credere ancora. Non è facile comunicare a sguardi completamente sfiduciati che te sei realmente lì per quella causa, che ci credi, che ci speri, che non c’è nessuno da ingannare o da fregare. Non è facile ma vale la pena tentare…..

Perché non ci sono solo facce contraddette di chi guarda e passa avanti…ma anche occhi incuriositi e volenterosi di aiutare, persone che lasciano speranza al futuro e che si danno la possibilità di crederci, teste che non segnano confini di lingua o razza al loro pensare e che ti regalano la loro attenzione. Per noi è stata una grande vittoria tutte le volte che qualcuno ci è stato anche solo ad ascoltare, perché quelle parole si spera avrebbero sviluppato quantomeno una riflessione.

E se non sono mancati gli attimi di sconforto in cui abbiamo pensato che non ce l’avremmo mai fatta, in cui l’entusiasmo ci abbandonava…è stata sempre questione di poco…in poco tempo tornava la carica assieme al sorriso di chi ti dava fiducia.

L’immagine più bella? Vedere a sorpresa come i bambini strattonavano i genitori per avvicinarsi a noi…affascinati forse dai colori dei teli, degli oggetti, dai colori di un Africa che non sanno neanche cos’è o dov’è , o forse solo incantati dai quei musetti scuri ritratti accanto a noi con i sorrisi pieni di vita tanto diversi eppure tanto simili a loro tranne che nel destino.

Bella perché? Perché l’ho trovata semplice e commovente insieme, perché l’ingenuità dei bambini ci insegna ogni giorno qualcosa, perché il loro sesto senso non ci appartiene, perché le differenze le fanno i grandi con le loro manie ma chi le subisce sono i piccoli e il loro futuro. Gli occhietti vispi che mi chiedevano – mi dai questa? – indicando la cartolina degli auguri solidali dove i loro coetanei africani sorridono insieme, non potevano certo sapere che quei visi che tanto li attiravano, a natale non ricevono certo la playstation, la bici, la bambola ultimo modello ma che si divertono invece a giocare con la ruota come l’ Italia di cinquant’anni fa e gioiscono per un piatto caldo come loro non farebbero, perché è un mondo che non riescono neppure più a immaginare…

Ma non lo immaginano perché siamo noi grandi che lo escludiamo.

Iniziamo a chiederci il perché…e iniziamo a fare qualcosa di concreto affinché non sia così. Davanti al tavolo avevamo scritto “ aiutiamo l’Africa a non aver più bisogno d’aiuto “ perché è questo il nostro compito, mettere a disposizione i nostri mezzi e restituire ad un paese intero la forza per rialzarsi e camminare da solo.

Grazie a tutti gli amici che non hanno esitato un attimo ad offrire il loro aiuto e un grazie speciale a Fabio che ha accolto un po’ d’Africa nel suo locale..la sua disponibilità è stata un grande contributo al risultato raggiunto.

Ma soprattutto grazie a chi ha dimostrato di credere ancora che un altro mondo SI è possibile !

Giorgia

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