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Marzo 2003 – di don Oreste Benzi

L’Africa: un grande cantiere di vita e di redenzione

In Febbraio mi sono recato in Tanzania, ad Iringa, dove opera Laila, avvocatessa che ha lasciato una brillante carriera per donarsi totalmente a Gesù nella condivisione diretta della vita degli ultimi. Entrando nella casa mi sono trovato davanti un nugolo di 16 bimbi molto piccoli, alcuni sotto i due anni e spesso orfani. Laila è impegnatissima sul piano della rimozione delle cause dell’emarginazione. Non mi è stato possibile, per mancanza di tempo, fare un saluto e una visita ad Usokami dove sono ospitati 50 bambini e ragazzi di strada presso la Casa della Carità, per molti bambini luce di speranza e di vita. Il Signore è grande nei suoi figli.

Nel mese di Marzo sono stato in Zambia, dove dal 1986 è stata aperta la prima casa famiglia in terra di missione, a Ndola. Alla casa è stato dato il nome di Holy Family Home dove vive con una nidiata di bimbi mamma Tina Bartolini, la prima missionaria della Comunità. Fin dall’inizio, al centro della casa c’è la cappella con Gesù presente.

E’ proprio vero che per stare in piedi bisogna stare in ginocchio. Dal 1998 è stato avviato il Progetto Rainbow, un programma di interventi umanitari per salvare il maggior numero possibile di orfani e ragazzi di strada. Troppi bambini destinati a vivere, soffrire e morire sulla strada. Per aiutare la famiglie, spesso poverissime, Elisabetta ha lanciato l’idea di offrire a loro la possibilità di realizzare un “business”, o di ritornare alle loro terre per coltivarle.

Dando un prestito senza interessi, da restituire gradualmente. E’ meraviglioso vedere tante persone impegnate in questo progetto che accoglie oltre mille bambini e ragazzi nei 17 Centri Nutrizionali e nei 4 Centri di Accoglienza. Da Ndola a Kitwe: qui c’è la seconda casa famiglia, la mamma si chiama Patience, è zambiana, con tanti figli rigenerati nell’amore, frequentano tutti la scuola.

Oltre 60 ragazzi di strada sono accolti nel Centro Gospel Mission. In mezzo ai ragazzi della discarica che vivevano sulla strada ci sono Stefano, Mario e altri volontari che con il Progetto Cicetekelo (speranza) danno loro la possibilità di riscattarsi e di poter vivere con il loro lavoro. La loro vita si svolge tra la scuola, il lavoro agricolo e l’apprendimento di arti e mestieri. Il tutto fiorisce sotto la guida di Mara Rossi, responsabile di zona, guida sicura e amata.

Anche il Kenya è ambito meraviglioso di vita in mezzo agli ultimi. A Nairobi, nella baraccopoli di Soweto, Andrè Volon ha aperto e sorregge il cammino di condivisione vivendo con i fratelli in una baracca. Massimo vive e opera nel centro di Accoglienza per una trentina di ragazzi di strada. A Soweto, l’AFRICA CHIAMA di Fano sostiene anche una mensa scolastica per 700 bambini, un centro nutrizionale per 200 bambini, un centro di accoglienza per 50 ragazzi di strada e due asili nido per 60 bimbi. La presenza di questi fratelli con due caschi bianchi è irradiazione di mondi vitali nuovi.

A conclusione del percorso fatto in Africa desidero ringraziare vivamente l’Associazione l’AFRICA CHIAMA di Fano che, con le iniziative delle Bomboniere della Solidarietà e del Sostegno a distanza, collabora concretamente e generosamente al mantenimento di 20 Centri Nutrizionali per 1010 orfani dell’Aids o in difficoltà, 8 Centri di Accoglienza per 270 ragazzi di strada, 7 Mense Scolastiche per 3237 bambini e 2 Asili Nido per 60 bambini. Abbiamo aperto, sempre grazie a l’AFRICA CHIAMA, 2 Centri Sociali di aiuto, ascolto e aggregazione in Kenya e Zambia.

don Oreste Benzi

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