L’AFRICA: UN MONDO DI EMOZIONI – Ndola (Zambia), Agosto 2010
L’Africa, un mistero, un’incognita, un fantastico mondo di colori, emozioni, sensazioni e vita!
Se volessimo riuscire a percepirne il senso, il calore e l’anima dovremmo lasciare solo l’involucro del nostro corpo affinché L’Africa e tutto ciò che essa è, possa riempirlo di contenuti.
Voi direte:” impossibile”. Io, invece, vi dico che bisognerebbe provarci perché sarebbe la stessa Africa ad aiutarci.
Durante il trascorrere delle giornate africane cercavo di percepire quella terra osservando tutto ciò che mi circondava attraverso gli sguardi che incontravo: dei bambini, delle donne, degli uomini, dei ragazzi e delle ragazze….loro erano per me la fonte attraverso la quale traevo l’energia per apprezzare! Impossibile verrebbe da dire ed invece vi assicuro che è la realtà.
Sono contenta di raccontare le mie emozioni perché spero di riuscire a farle provare anche a chi non era lì con me…
L’incontro con i bambini del centro nutrizionale, piuttosto che i ragazzi di strada nel centro di accoglienza, i bambini della baraccopoli di Lusaka, ha provocato in me delle sensazioni ed emozioni a nessuna altra situazione emozionale equiparabile e dal valore, vi assicuro, inestimabile.
Vi posso riportare il silenzio del dolore sopportato con dignità da una mamma del centro nutrizionale nel mentre che una volontaria provvedeva a disinfettarle le piaghe che aveva sotto la pianta del piede.
Posso farvi immaginare l’espressione, a dir poco angelica, di un bimbo che seduto in un angolo assaporava il suo semplice pasto. E cosa dire dell’emozione che si prova mentre una piccola animuccia ti abbraccia da farti sentire il calore di una parte dell’Africa che forse non tutti conoscono, quella che vuole giustizia?
Ed i ragazzi disabili del Mary Christine? Formidabili….riduttivo dire formidabili! Suggeritemi voi, lettori e lettrici di questa mia sincera confidenza, una definizione dal contenuto così profondo da poter rendere quanto questi ragazzi siano riusciti a trasmettermi! In tanti momenti mi chiedevo chi fosse più disabile: noi o loro?
Una mattina, pensate, uno di loro, dal bus che giornalmente ci portava al progetto, in un momento di sosta ha comprato 4 frittas ( frittelle che le donne e bambini vendono lungo la strada) per darle ad un volontario. Lui ragazzo disabile e povero che con quel gesto voleva, sono sicura, trasmettere a noi “normali” la sua coscienza ed il calore del suo cuore.
L’emozione che si prova quando incominci a giocare con 4 bambini e nel giro di secondi ti ritrovi a giocare con 30? provate ad immaginare…questo è ciò che è accaduto a Lusaka durante una partita a basket.
Gesti semplici quali un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio…che la mia mente non dimenticherà mai più e che per sempre occuperanno uno spazio nel mio cuore.
Poche righe che riporto mentre le lacrime annebbiano la mia vista con l’augurio che tanti tanti tanti di voi decideranno di andare in quel continente illuminato da un unico vero sole: dal popolo africano.
Prima di siglare questa testimonianza voglio ringraziare L’Africa Chiama e la Papa Giovanni XXIII per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza di vita.
Desiderò, altresì, testimoniare a favore delle eccezionali attività che entrambe le associazioni portano avanti per il benessere di un popolo nei confronti del quale il mondo occidentale è, sicuramente, debitore.
Angela
Ndola (Zambia) – Agosto 2010