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Testimonianza di Luca 2010

LASCIAMO LA NOSTRA IMPRONTA – Ndola (Zambia), Agosto 2010

E’ un invito, ma anche una constatazione visto che quest’anno ho avuto la fortuna di poter tornare a Kanyama dopo due anni dalla mia prima volta, quando la Shalom Comunity School era come un bimbo appena nato, un progetto ai suoi primi passi. Ora il frutto del lavoro di tante persone, delle donazioni e dell’impegno dei volontari che si sono susseguiti è venuto alla luce in tutta la sua meraviglia e il suo profumo di vita.

Ho avuto proprio la sensazione che ognuno di noi, messa una piccola pietruzza per aiutare gli altri, alla fine costruisce davvero qualcosa di grande e di importante, perché base per una grande impresa come regalare una possibilità a tanti bambini. Un segno nella loro vita che sembra non andarsene mai, e questo l’ho proprio scoperto rivedendo posti e facce lasciati con dolore due anni fa, così come il lavoro fatto è rimasto, è rimasto nell’anima di quei bimbi anche il mio passaggio. Il ricordo delle canzoni, degli scherzi, dei giochi fatti insieme mi rincorre ancora, non avrei mai pensato potessero ricordare certe cose, certe parole, il mio nome che usciva dalle loro bocche mi ha riempito il cuore di speranza per il loro futuro. Purtroppo mi sono accorto che tante cose sono ancora da fare, avrei voluto trovare i bambini di Mulela in condizioni migliori, ma non si arriva subito a tutto, ci vuole tempo e ci vogliono soldi. Ma almeno sembra che le prospettive per questi 44 bambini disabili siano buone, infatti a breve saranno spostati in un altro edificio più accogliente dove un gruppo di disabili adulti seguono una scuola per imparare alcuni vari lavori (sartoria, falegnameria…). I volontari presenti questa estate dovevano dare una mano per rimettere a nuovo la struttura. Sono proprio contento che anche loro possano frequentare la scuola in un posto più caldo e dignitoso, per loro è davvero importante il tempo che passano a scuola perché rappresenta una speranza di vita, l’unica speranza di vita. Forse loro non lo sanno nemmeno, ma noi lo sappiamo benissimo, quindi dobbiamo fare di tutto per aiutarne sempre di più. Poi, dopo l’accoglienza che ci hanno regalato quando siamo andati a trovarli, davvero siamo sicuri che quel giorno non lo dimenticheranno mai, erano tutti felici come i bambini italiani a Natale, anzi forse nemmeno a Natale, ci hanno regalato abbracci, sorrisi, canti e tanto amore si respirava nell’aria. Conoscete un’impronta più indelebile… è nei loro e nei nostri cuori!

Luca, volontario a Ndola (Zambia) – agosto 2010

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