L’ELENCO DELLE 10 COSE CHE MI MANCANO DI PIU’
Non so cosa mi manca di più dell’Africa, forse ancora è troppo presto per metterlo nero su bianco, non solo su un foglio ma anche dentro la mia testa. Una testa troppo piccola per riorganizzare un mondo come quello che ho visto!!! Come se questo e quel mondo siano organizzabili mentalmente, presuntuoso!
Finalmente sono passati 15 giorni dal mio ritorno da Iringa! Mi ero dato questo tempo perché se avessi scritto subito dopo il ritorno il cuore avrebbe prevalso e le emozioni avrebbero dato poco spazio al mio cervello. E io volevo che la mia testimonianza fosse fatta di cuore e cervello.
Così dopo 15 giorni ho deciso di non raccontarvi niente, non perché non voglia ma perché ho paura che raccontandolo io possa disperdere certi ricordi e certe emozioni e queste non mi tornino più, questo non lo voglio. Avete presente quando si apre il coperchio di una pentola e il vapore degli odori se ne va, svanisce, i bravi cuochi riconoscono il sapore del cibo da quell’odore.
Io non voglio rischiare di perdere questo odore.
Così mi limiterò a scrivervi 10 accenni delle cose che mi mancano di più della Tanzania:
- Mi manca vivere con la luce del sole, svegliarmi con lei e ritirarmi in casa quando la luce svanisce
- Mi manca dire Shikamo’, Marabha, Mambo, Ndio e contare fino a Kumi con Martina e i bambini
- Mi manca non poter fare più la strada da casa fino allo Shalom Centre tagliando in due città, mercato della frutta, periferia, campi, cortili di case saltando i buchi giganteschi delle strade
- Mi manca andare per le loro “case” fatte di terra ed essere costretto a rifiutare a cuore stretto il thè offerto con gioia, perché fatto con acqua forse contaminata, ma apprezzare da morire la loro ospitalità e aver voglia di affogare in quel thè
- Mi manca l’abbraccio avvolgente di Adigia e la divertentissima Suena (come cavolo si scrive) e tutte le ragazze
- Mi mancano i miei amici di avventura e i nostri confronti e le nostre zanzariere e i progetti per far crescere Call Africa in terra Tanzaniana, mi mancano le grandi chiacchierate con Alexi
- Mi manca la voglia di mettermi alla prova ogni mattina, in ogni sguardo, parola e gesto, anche per andare a comperare un pezzo di pane, mi manca spesso rispondere a caso senza capire e farmi capire
- Mi mancano le persone che durante la messa ballano, cantano e mi vengono a cercare dall’altra parte della chiesa per darmi il segno della pace, quanto mi mancano
- Mi manca la consapevolezza dispersa nel tempo di apprezzare che io ho avuto la fortuna di stare con i miei genitori ogni notte, i bambini che abitano con Marina e Francesca no
- Mi manca il bar dove ho bevuto durante alcune pause le mie birre!! Dove ho potuto pensare a quello che mi stava succedendo, alle belle e brutte facce che mi guardavano, dove il prezzo aumentava o diminuiva a seconda della polvere fuori, dove ho provato in silenzio e ad occhi bassi ad entrare tra loro. Io non ci sono riuscito ma loro in me, si.
Ho già detto troppo, lo sapevo. Non aggiungo altro perché certi ricordi più intimi sono miei, qualcosa dovrò pur tenere per me no??
Molti mi hanno chiesto al mio ritorno se ho il mal d’Africa! Non lo so! È un raffreddore? Un mal di stomaco? Cosa è? Io so che mi mancano tutte quelle cose descritte sopra e il resto del vapore respirato e che questa esperienza darà più sapore alla mia vita. È forse questo il mal d’Africa???
Che mi rimanga sempre nel cuore questa sensazione di rispetto della vita e della sua bellezza!!!
BUONA ESPERIENZA A TUTTI poi mi spiegherete voi cosa è il mal di Africa!!!!
Enrico Di Lenardo, Tanzania 2011 – Febbraio 2011
CLICCA QUI, maggiori informazioni sul volontariato in Africa.
CLICCA QUI, per leggere le altre testimonianze dei volontari!
I video di Martina ed Enrico volontari in Tanzania: https://www.youtube.com/watch?v=ATlKZURF0UY&index=13&list=PLD90375963AB1ACF8