Riuscire a spiegare ciò che provo con le parole non mi è mai rimasto semplice, e lo è ancora meno quando le emozioni sono così forti e così intense. Appena scesa a Dar es Salaam, l’afa mi ha tolto il respiro ed è in quel momento (nonostante le 12 ore di viaggio) che ho realizzato dov’ero!
I primi giorni ad Iringa non sono stati proprio semplici, cercavo di osservare serenamente ogni squarcio di vita mi passasse avanti per provare a comprendere ed accettare ma non è stato sempre facile, e qualche volta mi sono dovuta fermare, non guardar oltre per cercare di metabolizzare quelle immagini che mi colpivano come un treno in pieno viso.
Poi piano piano il cuore iniziava a riempirsi di quei piccoli gesti … i bambini che ti poggiano le mani in testa per salutarti come segno di rispetto, donne che non hanno nulla, a parte i loro figli ma ti offrono l’acqua in bottiglia per ringraziarti della visita. Mentre altre volte il cuore mi si fermava, in gesti di crudeltà per le strade che non sapevo spiegarmi, negli insegnamenti austeri … ma in quei momenti mi son fermata ed ho smesso di pensare, perché non potevo capire se non sapevo cosa significasse vivere lì, se non sapevo cosa significasse vivere a pieno il giorno perche è l’unica certezza che si ha.
Ma, ogni giorno, immersa nelle realtà del Kipepeo e del Sambamba, la passione di Luca e Silvia, il loro impegno quotidiano per provare a migliorare ti fa aprire gli occhi, ed allora capisci che accanto alle sconfitte ci sono anche i piccoli e grandi successi che ti ripagano di ogni sforzo… perché solo a piccoli passi si riesce a camminare insieme, in realtà così lontane da noi
Sonia Chiariotti, Iringa-Tanzania – Maggio 2012 (per ingrandire la foto clicca qui)
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