La giornata del 1 Dicembre, dedicata alla lotta contro l’Aids, ricorda a tutti l’impegno di non fermarsi nel mettere in atto tutte le iniziative contro questa enorme pandemia, una guerra silenziosa che ogni anno miete milioni di vittime in tutto il mondo, in particolare nell’Africa sub-sahariana.
Secondo gli ultimi dati UNAIDS sono 34 milioni le persone in tutto il mondo contagiate dall’Hiv, di cui la metà sono donne. Solo nel 2010 ci sono state circa 2,7 milioni di nuove infezioni HIV e 1,8 milioni di decessi per patologie correlabili all’Aids. Il numero di nuovi casi in un anno sta gradualmente diminuendo (nel 2011 i nuovi casi superavano i 3,1 milioni) ma la situazione resta drammatica.
Nella sola Africa sub-sahariana si contano quasi 23 milioni di persone che vivono con l’Hiv, ovvero il 67% dei sieropositivi su scala mondiale. In questa regione il tasso di donne affette sfiora il 60%, con un altissimo rischio per i neonati: si calcola che 390 mila bambini siano stati contagiati nel 2010, quasi tutti dalla madre durante la gravidanza o l’allattamento.
Sebbene l’accesso alle cure sanitarie abbia registrato un progresso, in molti Paesi a reddito medio-basso la prevenzione, l’assistenza sanitaria e farmacologica sono ancora nettamente insufficienti: si stima infatti che solo 6,6 milioni di queste persone hanno ricevuto una terapia antiretrovirale.
La ong fanese L’Africa Chiama, da dieci anni ha messo in atto nella baraccopoli di Soweto (Nairobi), Kenya, il progetto “Stop all’Aids sul nascere” per assistere le future mamme sieropositive perché non trasmettano l’Hiv ai propri figli. Grazie agli antiretrovirali, ai test periodici, al supporto alimentare e psicologico, si agisce affinché la mamma si curi e non muoia ed il figlio nasca sano.
Con questo intervento umanitario, messo in atto con tempestività e rapidità e che ha raggiunto in questi anni oltre 150 donne, il 95% dei bambini nasce senza l’Hiv e non sarà orfano.
“Soltanto unendo le forze e con l’aiuto di tutti- afferma il presidente de L’Africa Chiama Italo Nannini – potremo vincere questa sfida per strappare alla morte tante mamme sieropositive ed evitare il contagio ai loro bimbi”.
Approfondisci il progetto “Stop all’Aids sul nascere” in Kenya