Un viaggio nel cuore della Tanzania per visitare e raccontare il Kipepeo Nutritional Center e il centro per disabili Sambamba gestito da L’Africa Chiama di Fano. Dopo 12 ore di aereo e 10 ore di pullman nel cuore della Tanzania, abbiamo raggiunto la città di Iringa, capoluogo della provincia omonima a 1800 metri di altezza sul livello del mare. Qui ad aspettarci Silvia Bongarzoni e Luca Marano, una coppia di giovani amici che gestiscono, per conto dell’Africa Chiama di Fano, il centro nutrizionale Kipepeo e il Centro per disabili Sambamba. Due diverse strutture, la prima nata due anni fa la seconda lo scorso anno, che nel complesso ospitano una quarantina di bambini provenienti dalle zone limitrofe del comprensorio di Iringa. Due realtà, ancora giovani, ma fortemente radicate nel tessuto sociale della popolazione.
Abbiamo visitato per primo il Sambamba, un’accogliente struttura sulle colline a ridosso di Ipogolo. Ventitré i bambini disabili attualmente ospitati, con una previsione di nuovi ingressi nel corso dell’anno.
Ventitré storie diverse, ventitré piccole grandi realtà, sostenute quotidianamente grazie all’impegno e alla dedizione di operatori locali formati dall’associazione stessa in collaborazione con il CESC Project. Difficile contenere le emozioni nel descrivere l’atmosfera con la quale siamo stati accolti. Sorrisi, allegria e una gran voglia di vivere nonostante tutto. Nonostante si abbia avuto la sfortuna di nascere con gravi disabilità fisiche e mentali in una delle parti più povere del mondo, dove la disabilità è il quarto problema sanitario nazionale dopo Aids, malaria e mortalità materno-infantile.
“La cosa più difficile da fare è quella di creare una coscienza collettiva, innescando un processo culturale che porti ad accettare la disabilità in un paese dove un figlio disabile è una vergogna da nascondere” commentano Silvia e Luca, evidenziando il loro impegno nel coinvolgimento delle famiglie dei bambini in laboratori di cucito e in incontri periodici. Un luogo colorato, allegro e sereno, scaldato dai sorrisi di tanti bambini quotidianamente seguiti in percorsi di sviluppo motorio e cognitivo che trovano con facilità la voglia di ridere davanti a una fila di costruzioni, a una macchinina tenuta insieme con il nastro adesivo, o a una bambola di stoffa.
Storie che si intrecciano, tanti racconti di vita sussurrati che riescono a darti la forza per sperare in un futuro sempre migliore, fatto di piccoli grandi traguardi. “In un solo anno sono stati fatti grandi passi considerata la società nella quale ci troviamo a operare. I bambini stanno imparando piccole azioni che possono aiutare la loro quotidianità e le mamme sono sempre più attive, coinvolte, consapevoli” continua Silvia. Pensavo che la cosa più difficile da affrontare fossero la sofferenza, il degrado, la tristezza. Mi sbagliavo. Niente di tutto questo, a travolgermi è stata la forza, l’entusiasmo, la voglia di andare avanti e di combattere per trasformare utopie in normalità. Dopo il Sambamba è stata la volta del Kipepo Nutrional Center allestito nel garage dell’abitazione di Silvia e Luca, sede dell’Associazione Call Africa. Sono entrata per la prima volta nel centro la mattina presto. Lo avevo visto solamente in foto e mi sono meravigliata di quanto, in realtà, fosse piccolo. A partire dalle 13 il centro ha iniziato a prendere vita, in una lenta e colorata processione hanno iniziato ad arrivare bambini provenienti dai paesi vicini, accompagnati dalle loro madri o, molto spesso, dai fratelli e sorelle di poco più grandi, che hanno affrontato, a piedi, un viaggio di qualche ora per raggiungere il Kipepeo.
In quasi mezz’ora il piccolo garage si è riempito di colori, storie e sorrisi, diventando sempre più grande, quasi che le pareti non riuscissero più a contenere tutto il calore umano accumulato. Anche qui tante le storie che ci hanno accompagnato. Bambini allegri, “grassottelli” e pieni di voglia di fare, di ridere e di giocare. Bambini arrivati qualche mese prima in condizioni di salute precarie o drammatiche, gravemente malnutriti, debilitati e con poche speranze di riuscire a sopravvivere in queste condizioni. Bambini rinati, risbocciati, giorno dopo giorno, grazie a un pasto completo offerto dal centro, differenziato ogni giorno in modo da garantire un corretto ed equilibrato apporto nutrizionale. Tre pranzi a settimana, tanto basta per garantire una speranza concreta a questi bambini e ai tanti altri per i quali sopravvivere resta comunque la sfida quotidiana più grande.
Per contribuire a sostenere le attività del Kipepeo Nutrional Center e del Centro Sambamba è possibile devolvere il 5 x 1000 all’Associazione l’Africa Chiama (codice fiscale: 90021270419) o scegliendo una delle modalità suggerite in questa pagina.
Asante. In Swahili significa grazie. Asante a tutti coloro che vorranno dare il loro piccolo contributo a sostegno di questi due progetti. Basta veramente poco per fare la differenza.
Chiara Azalea volontaria ad Iringa (Tanzania) – Dicembre 2012
CLICCA QUI, per leggere le altre testimonianze dei volontari!
I video dei nostri volontari: https://www.youtube.com/watch?v=gPzGEbhpo-U&index=1&list=PLD90375963AB1ACF8
Due diverse strutture, la prima nata due anni fa la seconda lo scorso anno, che nel complesso ospitano una quarantina di bambini provenienti dalle zone limitrofe del comprensorio di Iringa. Due realtà, ancora giovani, ma fortemente radicate nel tessuto sociale della popolazione.