RACCONTO DI ALESSIA VOLONTARIA IN SERVIZIO CIVILE (ZAMBIA)
Quando due anni fa nel Settembre 2014 ero venuta come volontaria a Lusaka presso lo Shalom Center condividendo insieme ai miei compagni Irene e Massimiliano a una gran bella esperienza, la mia prima in Africa, sentii immediatamente che avrei ricevuto molto da quella esperienza, ma forse non potevo immaginare tanto. Da subito mi aveva impressionato positivamente il tutto, la terra e le energie che trasmetteva, i paesaggi, i tramonti, ma più di tutto mi emozionavano gli sguardi della gente e dei bambini.
Due persone in particolare erano riuscite a trasmettermi serenità e positività più di tutte ed erano le due cuoche Purity e Ruth con le quali io ed Irene avevamo deciso di trascorrere più tempo per conoscerle meglio, la loro cultura e le loro tradizioni, capire quali fossero i loro bisogni. Cosi per migliorare le condizioni lavorative e igienico sanitarie organizzai un workshop sull’igiene degli alimenti con annesso test finale.
Furono molto contente e nel pranzo di saluti prima che andassimo via oltre a ringraziarci immensamente, Purity si commosse moltissimo e fu una gran bel saluto quello, mi avevano lasciato molto e forse qualcosa lo avevo lasciato anche io a loro. Cosi circa un anno e mezzo dopo, quando vidi il bando per il servizio civile con l’Africa Chiama ci dovetti pensare poco per convincermi che volevo e dovevo tornare in Zambia, dovevo farlo per dare un seguito a quel mese trascorso li, così partecipai al bando e lo vinsi.
Oggi dopo quasi sei mesi trascorsi qui posso dire di aver fatto bene a tornare e sono felice di averlo fatto perchè ho potuto col tempo conoscere meglio i progetti, impegnarmi, metterci del mio e solidificare i rapporti. Poi il 10 marzo 2016 mi è arrivato il regalo più grande che potessi chiedere, Purity aveva dato alla luce una bimba, il suo terzo figlio, e con grande sorpresa le aveva dato il mio nome “Alessia”, rimasi senza parole quando me lo dissero le sue colleghe e mi emozionai tantissimo. Nei giorni seguenti andai a trovarla a casa per conoscere la piccola e portarle un piccolo pensiero, erano felicissimi di vedermi e continuava a benedirmi mentre io tenevo in braccio la piccolina in piena salute. Quando le espressi la mia gioia per il regalo che mi aveva fatto nel chiamarla come me lei mi rispose che in questo modo negli anni poteva ricordarsi di me ogni volta che la guardava e chiamava e in tal modo la distanza si sarebbe rimpicciolita. Ancora una volta mi commossi per quelle parole stupende, nella consapevolezza che non le avrei mai potute dimenticare.
Alessia Di Lanzo volontaria servizio civile in Zambia (Aprile 2016)
UN LUOGO PER CELEBRARE LA VITA: LA CLINICA SHALOM A KANYAMA
Corso di formazione per il volontariato in Africa
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