Testimonianza di Nicolle dopo la sua esperienza di volontariato in Zambia –
Quando racconto stralci di ciò che ho vissuto quel mese in Zambia vedo come le persone non riescono a capirmi pienamente perché l’Africa non si può raccontare, si può solo vivere. Mi rendo conto che non posso dire di conoscere l’Africa, come non posso dire di conoscere lo Zambia, o Lusaka, ma posso solo dire di aver conosciuto un po’ Kanyama e quel poco è bastato a riempirmi il cuore e a farmi tornare a casa più consapevole e più arricchita rispetto a quando sono partita. Il primo impatto con il compound è stato forte, sono stata assalita da una miriade di emozioni, inizialmente negative come tristezza, rabbia, senso di colpa e ho provato un forte senso d’ingiustizia.
Poi, addentrandomi all’interno, ho notato le persone, sorridenti, sempre pronte a salutare indipendentemente da chi si trovano di fronte, un po’ meravigliate perché eravamo più “bianchi” rispetto a loro, si erano accorti che io e la ragazza con me eravamo nuove e i bambini, bè loro sono “magici”, sbucavano da ogni angolo a urlare “Muzungu”, con facce entusiaste, nonostante le loro condizioni e nel vedere quella felicità nei loro volti la tristezza è scomparsa.
Ma quelle emozioni contrastanti le vivi ogni giorno: mentre giochi con i bambini della Shalom Community School, che ti accerchiano ogni giorno solo per poterti toccare o per imparare qualcosa di nuovo; mentre cerchi di comunicare con i bambini sordo-muti, che si impegnano in tutti i modi per farsi capire; oppure mentre parli con le persone del posto, molte delle quali non sanno che si potrebbe stare meglio, non sanno che ciò che devono vivere è un’ingiustizia; o mentre entri nelle loro case e vedi che sono completamente spoglie e ti accorgi della fortuna che abbiamo noi.
È difficile condensare in un reportage l’esperienza che ho vissuto grazie a questo viaggio, perché vorrei scrivere ogni singolo momento, senza tralasciare niente, in quanto ogni cosa ed ogni persona è stata emozionante ed unica a modo suo, ed è impressa nel mio cuore.
L’Africa insegna la generosità, ho visto spesso bambini dividersi il cibo, adulti aiutarsi a vicenda, insegna a dare importanza a quelle cose che per noi sono scontate, come un sorriso, un “grazie”, un abbraccio. L’Africa ti fa capire cosa vuol dire realmente far parte di una grande famiglia e sentirsi fratelli l’uno con l’altro: un valore spesso dimenticato dalla nostra società.
Nicolle Sabatinelli, volontaria in Africa – Kanyama – Lusaka (Zambia) – Giugno 2017
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