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A SCUOLA DI COMPETENZE… “SPECIALI”

Un nuovo progetto orientato al futuro dei ragazzi nell’unità di bisogni educativi speciali della scuola Shalom.
Articolo di Maristella Lunardon dallo Zambia

Nelle classi “speciali” della scuola Shalom, cioè le classi di alunni con disabilità, da qualche mese è stata avviata una nuova iniziativa che ha modificato la routine scolastica di insegnanti e alunni.

Tutto è iniziato da una osservazione di Madame Kalilo, Mr. Phiri, Madame Chisenga e Mr. Musonda, i quattro insegnanti specializzati in bisogni educativi speciali. Buona parte dei loro alunni ha più di 16 anni. L’attività didattica è di certo importante, ma dopo tanti anni di scuola è ora di pensare anche alla loro vita al di fuori di quell’ambiente protetto.

Parliamo soprattutto di ragazzi e ragazze con una qualche forma di disabilità intellettiva, che hanno potenzialità e ingegno che deve trovare la giusta modalità di esprimersi. Dati del 2005 riportano che in Zambia solo il 45,5% delle persone con disabilità ha un lavoro e di queste la maggioranza sono “lavoratori autonomi” (ILO, 2013): ciò vuol dire che vendono della merce lungo le strade o fanno altri piccoli lavori che però non assicurano uno stipendio stabile mensile. Tornando ai nostri ragazzi: loro riusciranno a essere autonomi in un ambiente pieno di insidie? Troveranno la loro strada nel mondo del lavoro?
Gli insegnanti stessi hanno elaborato una strategia per aiutarli: organizzare a scuola dei laboratori pratici per gli alunni più grandi, in cui trasmettere loro conoscenze manuali che possano facilitarli nella ricerca di un lavoro. Sono nate così le “skill classes”, le “classi di abilità”, finanziate grazie al supporto del partner Bana Tandizo, una organizzazione benefica inglese che supporta i bambini zambiani fornendo loro educazione, accesso ai servizi sanitari e infrastrutture.

Ogni martedì e giovedì i 12 ragazzi sopra i 16 anni si riuniscono per imparare insieme a produrre i doormats, i tipici tappetini fatti di lana che si trovano qui, e per apprendere le tecniche di coltivazione di pomodori, cavoli e insalata insieme al giardiniere di Shalom, Mr. Tembo. Dal prossimo anno scolastico, che inizierà a gennaio 2019, si aggiungerà una terza attività: l’allevamento dei polli, in cui saranno le donne della cooperativa Mutendere1 a fare da “tutor” ai ragazzi. Gli insegnanti per primi si sono messi in gioco, per imparare e trasmettere queste nuove conoscenze pratiche ai loro alunni.

Il loro obiettivo è alla fine del prossimo anno far sostenere ai loro studenti l’esame della TEVETA, l’autorità zambiana in ambito di educazione tecnica, vocazionale e di imprenditoria, affinché possano ottenere una certificazione delle abilità che hanno acquisito: un modo per concludere il loro percorso scolastico con dignità e valore.
L’obiettivo di questo progetto non è solo quello di trasmettere abilità pratiche a questi giovani adulti, ma di aiutarli a inserirsi in una società che tende a emarginarli. “La disabilità non è una ‘lotta coraggiosa’ o ‘l’audacia di fronte alle avversità’… la disabilità è un’arte. È un modo ingegnoso di vivere” (Neil Marcus). Non si tratta di adattarsi all’ambiente ostile, ma di trovare una via creativa per vivere la propria vita appieno, esprimendo se stessi. “Disabilità non è inabilità” è il nostro motto. Anche questo fa il Centro Shalom: promuovere l’autodeterminazione di ogni singolo individuo dando strumenti e opportunità per crescere nella comunità.

Un gruppo di madri o tutrici di persone con disabilità, che hanno deciso di unirsi per portare avanti una piccola attività economica, l’allevamento di polli, per avere degli introiti per supportare la famiglia. Africa Call Zambia sostiene queste donne dando loro lo spazio per il loro pollaio.

Maristella Lunardon, volontaria in servizio civile in Zambia (2017/2018)

 Maristella Lunardon volontaria in Zambia

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