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PRIMA VOLTA AL DOPOSCUOLA

Forza ragazze, si entra in scena. Dopo giorni di formazione, finalmente arriva il momento di schierarsi in prima linea, in cui dalle parole si passa ai fatti.

Abbiamo voglia di fare, di buttarci, anche di sbagliare e di apprendere dai nostri errori. Cariche, sfidiamo un’intensa quanto improvvisa grandinata, arriviamo sul luogo zuppe. Come noi, così gli altri volontari del doposcuola, che non si sono fatti frenare dal maltempo e adesso, se dovessi rappresentare con un’immagine il concetto di ‘solidarietà’, lo raffigurerei come uno di quei volontari fradici dalla testa ai piedi perché hanno preferito camminare sotto la pioggia e la grandine pur di aiutare quei bambini con i compiti.

Parlo con una di loro, si chiama Bruna, mi racconta di quanto si sente arricchita da questa esperienza e di quante emozioni le trasmettono i bambini. Non è affatto difficile comprendere le sue parole. Sia i ragazzi delle medie sia i bambini delle elementari si mostrano subito accoglienti nei nostri confronti, scherzano nei momenti di pausa e si impegnano con diligenza durante i compiti. Siamo contagiati dalla loro vitalità, i ragazzi si buttano a capofitto in ogni attività proposta, persino nel noioso compito di temperare tutte le matite e di buttare i pennarelli scarichi.

Le ore volano, arrivano le 17. Non sono andati via tutti i bambini che già ne abbiamo nostalgia e non vediamo l’ora che arrivi mercoledì pomeriggio. Tutte queste belle emozioni (e l’aver finalmente imparato a svolgere le divisioni!) ci lasciano un bilancio positivo di questa prima giornata al doposcuola.

Giulia Iacchini, volontaria in servizio civile Italia

DOPOSCUOLA PER BAMBINI STRANIERI

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