Il percorso formativo ha avuto lo scopo di formare persone che, a titolo gratuito e volontario, rappresentino giuridicamente un minore straniero non accompagnato e siano in grado di instaurare con il minore una relazione, al fine di interpretarne bisogni e problemi.
Il corso ha riscosso successo, raggiungendo i 40 iscritti, tra cui tanti del territorio della provincia di Pesaro e Urbino, ma anche diversi provenienti dall’anconetano e dal fermano. I docenti chiamati a formare gli aspiranti tutori sul delicato tema della tutela del minore straniero non accompagnato, hanno affrontato le tematiche non solo da un puntodi vista giuridico ma anche psicologico e relazionale.
Il corso, come di consuetudine,ha previsto una sessione dedicata al racconto di viaggio dei ragazzi attualmente ospitati nel territorio, che hanno donato ai partecipanti un’importante testimonianza, non solo della forza con cui hanno affrontato le difficoltà del viaggio, ma anche la grande dignità con cui affrontano le sfide dell’inclusione sociale, in un clima sempre più rigido e avverso all’accoglienza.Ha partecipato a questo incontro un giovane minorenne, proveniente dal Gambia attualmente inserito in un progetto di accoglienza gestito dal Comune di Fano con la sua tutrice volontaria, che oltre a raccontare del suo viaggio per arrivare in Italia, ha raccontato della sua passione per la pasticceria, del suo gruppo scout che l’ha aiutato molto nell’apprendimento della lingua e della scuola e degli ottimi risultati che ottiene quotidianamente.
Insieme a lui un altro giovane ragazzo del Mali, arrivato in Italia da minorenne, ha raccontato come con impegno e dedizione ha trovato la sua strada e ora, dopo aver ottenuto lo status di rifugiato, vive sul territorio lavorando come operatore della cooperativa labirinto che si occupa di accoglienza e come collaboratore della commissione territoriale di Ancona.
La giornata conclusiva ha visto la partecipazione del Garante regionale dei diritti della persona, avv. Andrea Nobili, che durante il suo intervento ci ha tenuto a ringraziare personalmente gli aspiranti tutori per la sensibilità dimostrata rispetto ad un tema più che mai attuale e delicato, al quale è opportuno approcciarsi con le dovute cautele e la massima competenza, senza dimenticare che “una comunità può ritrovare se stessa e i suoi valori fondanti di solidarietà, soprattutto partendo dai suoi cittadini”.
Al termine i partecipanti hanno sostenuto un test di valutazione, al fine di essere iscritti all’elenco regionale dei tutori presso il Tribunale dei minori della Regione Marche.
Il corso per tutori volontari, rientra tra le tante iniziative del progetto “Insieme per educare e accompagnare i minori stranieri”, coordinato da L’Africa Chiama ed ideato e realizzato dalla Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola, Caritas Diocesana, Azione Cattolica e Ufficio Migrantes ed è finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito della Campagna “Liberi di partire, liberi di restare”.