(Anita Manti – vicepresidente)
Sono rientrata in Italia da poco dallo Zambia, in particolare dalla periferia di Lusaka, dove l’associazione L’Africa Chiama è presente dal 2007 con numerosi interventi umanitari nel settore istruzione e salute.
Un viaggio breve ma intenso, con l’obiettivo principale di inaugurare l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo reparto di maternità.
Il centro Shalom de L’Africa Chiama, sorge a Kanyama nella periferia di Lusaka, la capitale dello Zambia, la più grande baraccopoli della città, con circa 250 mila abitanti; un’area fortemente disagiata e con pochi o quasi del tutto assenti servizi sanitari.
Qui L’Africa Chiama ha avviato nel 2007 il Centro Shalom che ospita la clinica, attraverso la quale possiamo curare una media di 800 pazienti al mese, un reparto di fisioterapia che garantisce cure e riabilitazione a più di 200 disabili e la scuola, ormai completata nella struttura, che ospita ben 952 alunni di cui 45 bambini e ragazzi con disabilità. In un contesto sociale come quello di Kanyama, difficile da descrivere se non lo vedi con i tuoi occhi, vedere dei bambini con disabilità che frequentano la scuola insieme ai loro coetanei è davvero qualcosa di straordinario.
Durante la mia permanenza si è svolta, Giovedì 25 luglio, la cerimonia della messa in posa della prima pietra; è stato un momento molto emozionante e partecipato, sono infatti intervenuti diverse autorità come la Ministra delle Pari Opportunità Elizabeth Phiri nonché membro del Parlamento per Kanyama, alcuni rappresentanti del Ministero della Salute, della Diocesi e membri della comunità di Kanyama. A più voci è emersa l’importanza della realizzazione di questo reparto di maternità: partorire in un luogo sicuro con personale preparato non è davvero una cosa scontata da quelle parti! Infatti, solo una donna su dieci oggi può partorire in ospedale o in un luogo protetto e talvolta il parto avviene per strada e senza le condizioni sanitarie essenziali.
Durante la mia permanenza ho avuto la possibilità di visitare l’unico ospedale governativo presente in Kanyama, con soli 11 posti letto tutti attaccati o quasi, in una stanza che potrebbe accoglierne al massimo 6; lì, le donne dopo aver partorito si trovano tutte insieme in una unica stanza condividendo il letto tra di loro (erano infatti presenti ben 34 mamme); li vi restano soltanto poche ore poiché normalmente se le loro condizioni sono stabili lasciano l’ospedale nelle 6-8 ore successive al parto.
Il nuovo Centro Shalom Maternity Clinic sarà composto da ben 18 posti-letto, 2 sale per parto, 2 sale per travaglio in modo da provvedere alle future mamme un’assistenza adeguata prima, durante e dopo il parto. Tutto il progetto, redatto dall’architetto fanese Chiara Piersanti, è stato approvato dal Ministero della Salute dello Zambia, con il quale è stato redatto e firmato un protocollo d’intesa che impegna il governo locale a farsi carico di tutto il personale medico e paramedico.
Nell’arco di un mese sono già stati completati i lavori di fondamenta e si stanno alzando i muri esterni. Contiamo di terminare la prima fase dei lavori nei prossimi due mesi con la realizzazione del tetto. Ora che sono tornata il mio impegno ancora più forte è mirato alla raccolta dei fondi necessari per la realizzazione della seconda fase dei lavori con la prospettiva ambiziosa di terminare l’opera nel 2020. Tutto questo sarà possibile grazie alla grande generosità di tutti coloro che vorranno contribuire a questo grande progetto e soprattutto dei tanti volontari che come me hanno avuto la fortuna di vedere con i propri occhi e che di certo non possono più dimenticare!
L’AFRICA CHIAMA COSTRUISCE UNA CENTRO DI MATERNITA’ IN ZAMBIA
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