UN AUSPICIO: SILVIA ROMANO LIBERA SUBITO
Allo scadere dell’anno passato e con l’arrivo del nuovo anno, anche l’associazione L’Africa Chiama durante l’ultima assemblea dei soci, prima di formulare il bilancio preventivo per il 2019, ha dato uno sguardo retrospettivo all’efficacia degli interventi umanitari messi in atto in Africa e in Italia. Tutte le azioni hanno messo al centro il rafforzamento delle comunità locali ed hanno promosso la tutela della salute, l’inclusione dei bambini e dei ragazzi disabili, l’istruzione e la formazione delle giovani generazioni, la lotta a tutte le discriminazioni e a tutte le povertà.
“Importanti risorse umane e finanziarie nel corso del 2018- afferma il presidente Italo Nannini- sono state indirizzate nell’attuazione di tre importanti nuovi progetti: Semi di giustizia, Oltre le barriere e Stop alla violenza sulle donne, rispettivamente in Kenya, Tanzania e Zambia, dove la nostra ong è attiva da 17 anni con numerose attività che portano aiuto, diritti e futuro ad oltre 21 mila bambini, ragazzi e persone che versano in condizioni di grave difficoltà e vulnerabilità”
Nella baraccopoli di Soweto, periferia di Nairobi in Kenya, grazie alla campagna Semi di giustizia, sostenuta da varie iniziative di raccolta fondi in Italia e lanciata per combattere la fame e la malnutrizione attraverso programmi di aiuto alimentare e l’avvio e la realizzazione di 15 orti didattici presso scuole per 4.000 studenti e di 60 orti urbani per famiglie che versano in condizioni di grave indigenza.
Con la Campagna Oltre le barriere, portata a termine in Tanzania, nella città di Iringa, L’Africa Chiama ha deciso di scendere in campo, reperire i fondi necessari ed avviare interventi mirati e concreti per permettere a bambini e bambine con disabilità di accedere all’istruzione e favorire l’educazione inclusiva e la partecipazione alla vita sociale.
I bambini con disabilità in Tanzania, ma anche in Kenya e Zambia, devono affrontare molte barriere architettoniche, culturali e educative.
I nostri operatori hanno fatto abbattere le barriere architettoniche e fatto costruire rampe in cemento o legno in 6 scuole di Iringa (Tanzania), dove funziona da un anno la mensa per 3.600 alunni, formato 50 insegnanti sul tema dell’educazione inclusiva, consegnato Kit scolastici (materiale didattico e pagamento tasse scolastiche) garantendo trattamenti riabilitativi e fisioterapici a 300 bambini con disabilità.
A partire da aprile, nel nostro Centro Shalom di Lusaka in Zambia, dove ci sono una scuola per 900 alunni ed un poliambulatorio, è partito il progetto “Stop alla violenza sulle donne”, finanziato dalla Fondazione PRO.SA, che mira proprio a supportare le vittime di violenza di genere nella baraccopoli di Kanyama, dove il numero di casi di violenza ha raggiunto livelli allarmanti. Con una particolare attenzione ai casi di abuso nei confronti di donne e bambine, due operatori locali, un counselor e un’assistente sociale, compongono un’unità mobile che, interagendo con la comunità del compound, individua e monitora eventuali casi di abuso e indirizza le vittime presso il Centro, dove queste possono usufruire di consulenze sanitarie e legali, di servizi di riabilitazione psicologica e/o essere accompagnate in centri specializzati negli stessi servizi in altre zone della città.
Nella nostra città, a Fano, è attivo da 4 anni un doposcuola gratuito per alunni stranieri della scuola elementare e media ( sono oltre 30 gli iscritti), con frequenza lunedì e mercoledì pomeriggio. Iniziative, percorsi didattici e varie manifestazioni, tra tutte la Settimana Africana Regionale, durante tutto l’anno, in numerose scuole della provincia, sono state organizzati per favorire l’educazione alla cittadinanza globale e per favorire l’accoglienza e l’integrazione dei giovani migranti del nostro territorio.
Durante la parte conviviale della serata, presenti oltre 100 persone, è stata manifestata profonda solidarietà e grande vicinanza alla associazione Africa Milele che vive dal 20 novembre giorni di ansia e preoccupazione per il rapimento in Kenya della giovane volontaria milanese Silvia Romano.
Da tutti, volontari, soci e simpatizzanti, un sincero auspicio perché Silvia possa essere subito liberata e fare ritorno nella sua famiglia.