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La fame in Africa continua a crescere

Solo nell’Africa sub-sahariana ne soffrono 237 milioni di persone

ADDIS ABEBA – La fame in Africa continua a crescere, dopo molti anni di declino, minacciando gli sforzi del continente di sradicarla e raggiungere gli Obiettivi di Malabo 2025 e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare il secondo Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG2). I nuovi dati presentati nel rapporto congiunto delle Nazioni Unite, l’Africa Regional Overview of Food Security and Nutrition(Panoramica regionale dell’Africa sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, N.d.T.) appena pubblicato, indicano che 237 milioni di persone nell’Africa sub-sahariana soffrono di denutrizione cronica, capovolgendo i passi avanti realizzati negli ultimi anni.

Fatti e cifre chiave

  • Numero di persone affamate in Africa: 257 milioni vale a dire 1 persona su 5
  • Bambini sotto i cinque anni colpiti da arresto della crescita (altezza bassa per l’età): 59 milioni (30,3%)
  • Bambini sotto i cinque anni colpiti da deperimento cronico (basso peso per l’altezza): 13,8 milioni (7,1%)
  • Bambini sotto i cinque anni in sovrappeso (peso elevato per l’altezza): 9,7 milioni (5%)
  • Percentuale di donne in età riproduttiva colpite da anemia: 38%
  • Percentuale di bambini di età inferiore a 6 mesi che sono stati allattati esclusivamente al seno materno: 43,5%
  • Percentuale di adulti obesi: 11,8%

Crisi globale e conflitti. Il rapporto congiunto dell’Ufficio regionale per l’Africa della FAO e della Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (ECA) é stato presentato ad un evento in Addis Abeba con la partecipazione di Maria Helena Semedo, vice direttrice generale della FAO.  Il rapporto mostra che sempre più persone continuano a soffrire di denutrizione in Africa rispetto a qualsiasi altra regione. I dati suggeriscono che nel 2017 il 20% della popolazione africana era denutrita. “Il peggioramento del trend in Africa è dovuto alla difficile situazione economica globale, al peggioramento delle condizioni ambientali e, in molti paesi, ai conflitti e alla foto delle mense scolastiche in Tanzania de L'Africa Chiamavariabilità climatica e agli eventi estremi, a volte insieme”, affermano nella prefazione congiunta del rapporto, il Vice Direttore Generale della FAO e Rappresentante regionale per l’Africa, Abebe Haile-Gabriel, e la Segretaria Esecutiva dell’ECA, Vera Songwe.  “La crescita economica è rallentata nel 2016 a causa dei bassi prezzi delle materie prime alimentari.  L’insicurezza alimentare è peggiorata nei paesi colpiti da conflitti, spesso esacerbati dalla siccità o dalle inondazioni.  In Africa meridionale e orientale, sono molti i paesi hanno sofferto di lunghi periodi di siccità.

La metà dell’incremento in Africa occidentale. Dei 257 milioni di persone che soffrono la fame in Africa, 237 milioni si trovano nell’Africa sub-sahariana e 20 milioni nell’Africa settentrionale. Il rapporto annuale delle Nazioni Unite indica che, rispetto al 2015, ci sono altri 34,5 milioni di persone denutrite in Africa, di cui 32,6 milioni nell’Africa sub-sahariana e 1,9 milioni nell’Africa settentrionale. Quasi la metà di questo incremento è dovuto all’aumento di persone denutrite in Africa occidentale, mentre un altro terzo proviene dall’Africa orientale. A livello regionale, la diffusione dell’arresto della crescita nei bambini sotto i cinque anni sta diminuendo, ma solo pochi paesi sono sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nutrizionale globale di bloccare questa tendenza.

Il fenomeno inverso dei bambini in sovrappeso. Il numero di bambini in sovrappeso sotto i cinque anni continua ad aumentare ed è particolarmente alto nell’Africa settentrionale e meridionale. Secondo il rapporto regionale, i progressi verso la realizzazione degli obiettivi nutrizionali globali dell’Organizzazione mondiale della sanità sono molto lenti nel continente. In molti paesi, in particolare nell’Africa orientale e meridionale, condizioni climatiche avverse dovute a El Niño, hanno portato a un calo della produzione agricola e all’aumento vertiginoso dei prezzi alimentari. La situazione economica e climatica è migliorata nel 2017, ma alcuni paesi continuano a risentire della siccità e delle scarse precipitazioni. Maggiori sforzi e collaborazione per raggiungere il secondo obiettivo di sviluppo (SDG 2)

Centro Kiwehele cento nutrizionale in Tanzania de L'Africa ChiamaLa minaccia dei cambiamenti climatici. Un’altra minaccia presente e crescente alla sicurezza alimentare e all’alimentazione in Africa, in particolare nei paesi che fanno molto affidamento sull’agricoltura, è il cambiamento climatico, i cui effetti – precipitazioni ridotte e aumento delle temperature – influenzano negativamente le rese delle colture alimentari di base. Allo stesso tempo, esistono importanti opportunità per l’agricoltura sviluppando il commercio intra-africano, sfruttando le rimesse dall’estero e investendo nei giovani. Le rimesse dalla migrazione internazionale e interna svolgono un ruolo importante nel ridurre povertà e fame e nello stimolare investimenti produttivi. Le rimesse internazionali ammontano a quasi 70 miliardi di dollari, circa il 3% del PIL africano e rappresentano un’opportunità di sviluppo nazionale su cui i governi dovrebbero lavorare.

Le opportunità dell’accordo di libero scambio. La firma dell’accordo per una zona di libero scambio nell’Africa continentale offre l’opportunità di accelerare la crescita e lo sviluppo sostenibile facendo incrementare il commercio, compreso quello di prodotti agricoli. Sebbene le esportazioni agricole intra-africane siano passate da 2 miliardi di dollari nel 2000 a 13,7 miliardi nel 2013, rimangono relativamente modeste e spesso informali. Il rapporto sottolinea che l’apertura del commercio di alimenti comporta anche rischi per i consumatori e i produttori, e che i governi dovrebbero evitare di utilizzare la politica commerciale per più obiettivi, ma piuttosto unire la riforma del commercio con strumenti aggiuntivi, come reti di sicurezza e programmi di attenuazione del rischio, per raggiungere la sicurezza alimentare e gli obiettivi nutrizionali. Maggiore impegno per affrontare la minaccia della variabilità e degli estremi climatici

Sedici milioni di persone colpite da disastri climamtici. La panoramica regionale di quest’anno, intitolata “Affrontare la minaccia della variabilità e degli estremi climatici per la sicurezza alimentare e la nutrizione”, illustra che la variabilità climatica e i fenomeni estremi, in parte dovuti al cambiamento climatico, sono fattori importanti alla base del recente aumento dell’insicurezza alimentare e della severa crisi nutrizionale del continente. Molti paesi in Africa corrono un grande rischio per i disastri legati al clima e ne soffrono frequentemente. Negli ultimi dieci anni, i disastri legati al clima hanno colpito in media 16 milioni di persone e causato annualmente danni per 0,67 miliardi di dollari in tutto il continente. Sebbene non tutte queste variazioni climatiche a breve termine possano essere attribuibili ai cambiamenti climatici, i dati mostrano che eventi climatici più estremi e più frequenti e l’aumento della variabilità climatica stanno minacciando di erodere i guadagni realizzati per porre fine alla fame e alla malnutrizione.

Articolo de La Repubblica, 14/02/2019

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