L’evento aspettato da tutti, il più significativo, un evento con la E maiuscola. Ne sento parlare dall’inizio del mio servizio civile, e durante questo mese ho avuto l’opportunità di viverne tutti i retroscena.
Ma facciamo un passo indietro, la Notte Nera non è infatti un evento a sé, bensì la conclusione di una settimana di pura Africa (musica, cinema, testimonianze, laboratori e spettacoli), non a caso “Settimana Africana” (XXII quest’anno).
Prendere parte all’organizzazione, conoscere gli ospiti e artisti invitati, interagire con le persone incuriosite dall’evento o con gli altri volontari è stato per me un modo di entrare ancora più in sintonia con l’associazione e scoprirne aspetti sempre nuovi e sorprendenti.
Il clima di aiuto reciproco, cooperazione e allegria che si instaura in queste situazioni riesce sempre a sorprendermi, si crea una sinergia che abbatte completamente tutte le barriere e gli stereotipi che spesso caratterizzano i rapporti quotidiani tra persone, rendendo il risultato finale pazzesco.
E così è stato, una settimana ricca di input ed emozioni che ha visto il suo coronamento nella Notte Nera, caratterizzata quest’anno da ben due serate di musica reggae e da piatti etnici provenienti da Senegal e Algeria, un’aria di festa si è intrufolata lungo tutte le vie di Fano e devo dire che non potevo aspettarmi un finale migliore.
Nicole Stefanini, volontaria in servizio civile Italia
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