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EMERGENZA COVID-19: AGGIORNAMENTI DA IRINGA

Lunedì 16 Marzo: il governo tanzaniano, con un comunicato ufficiale via radio e tv, annuncia ufficialmente il primo caso di contagio da Covid-19; conseguentemente a questo comunicato, fanno inoltre sapere a tutta la Nazione che le scuole di ogni ordine verranno chiuse fino al 20 Aprile 2020.
Nell’aria la tensione è palpabile dagli sguardi impauriti e diffidenti della gente; fino a quel momento le notizie via radio erano di contagi e decessi partiti dalla Cina ed arrivati in Europa, ma mai nessuno qui in Tanzania avrebbe pensato potesse arrivare. Saranno stati questi wazungu a portare malattie così letali?

La situazione sanitaria non è idilliaca, per usare un eufemismo; disponibilità di 500 tamponi su una popolazione di più di 40 milioni di abitanti e la “certezza” di appena 120 posti in terapia intensiva, distribuiti principalmente nella capitale e in poche altre città.
Il panico deve per forza lasciar spazio a quel poco di lucidità che rimane, ne va della salute di tutti i nostri beneficiari, i beneficiari di Call Africa Tanzania. E allora, se nei focal point del progetto Sambamba vi è l’impossibilità di fare riabilitazione a più di 600 bimbi disabili, perché situati all’interno delle scuole appena chiuse, si parte subito con i training di prevenzione Covid-19 e distribuzione di brochure con le linee guida del WHO.
Se per tutelare il nostro staff, vi è l’impossibilità di fare le home visit ai bambini del nostro programma nutrizionale Kipepeo, la distribuzione dei pacchi alimentari raddoppia perché devono restare di più a casa.
Aumento dei pacchi alimentari, stampa di brochure illustrative, training a tappeto a tutti i beneficiari e parenti, acquisto e distribuzione di mascherine chirurgiche, guanti usa e getta e antibatterico per le mani diventa in poche ore il core dei nostri progetti qui in Tanzania. E quando l’antibatterico diventa irreperibile, si passa alla logica e si fanno i training per creare un disinfettante per le mani casalingo, fatto di alcool, glicerina, acqua ossigenata e acqua bollita, sempre seguendo le linee guida del WHO.

I grandi esclusi per noi sono i 4000 bambini del progetto di mense scolastiche, purtroppo il decreto del presidente li ha esclusi, ma per una buona ragione : evitare il diffondersi del virus; e allora se momentaneamente non li possiamo raggiungere con il cibo, come facciamo da molti anni a questa parte, si continua con i training di prevenzione e la distribuzione di brochure illustrative a tutta la comunità in attesa che le cose ritornino come prima. Chiese, moschee, uffici distrettuali e di quartiere, diventano luoghi di incontro e di conoscenza dove, con molta attenzione e cautela, poter aiutare la popolazione a capire, conoscere e prevenire il Covid-19.

Non sappiamo quando, e se il virus esploderà come in Europa, ad ora siamo a 24 contagiati ufficiali e un decesso; quello che sappiamo è che la Tanzania non può permettersi una crisi sanitaria come quella italiana. Inoltre c’è la vita, la quotidianità e le routine che ogni singolo abitante di questo paese deve compiere quotidianamente per potersi permettere un po’ di polenta e qualche verdura e che un lockdown impedirebbe provocando danni collaterali altrettanto gravi.
Di tutta questa pandemia, ovviamente, i più a rischio sono loro, i nostri beneficiari, i bambini disabili e malnutriti, i quali proprio per la loro salute già precaria, questo virus potrebbe portare a esiti nefasti.
Noi ci siamo e andiamo avanti come sempre, questa volta raddoppiando le razioni di cibo ai bambini malnutriti e puntando a delle visite domiciliari mirate ai bambini disabili, i training di prevenzione e distribuzione di brochure proseguiranno a tappeto, insieme alla distribuzione di mascherine e guanti, affinché questo virus non si accanisca con ferocia su queste fasce di popolazione così fragili, che da anni proteggiamo e di cui ci prendiamo cura.

Alessia La Rosa e Paolo Brasili
Cooperanti de L’Africa Chiama in Tanzania

Dal 2001 garantiamo cibo, salute e istruzione a bambini in grave difficoltà in Kenya, Tanzania e Zambia.
21.000 bambini contano su di noi. Proprio ora non possiamo abbandonarli.

Kit dispositivi di protezione individuale per 1 operatore – donazione 30 euro
Il kit è essenziale per permettere agli operatori di eseguire le visite domiciliari e le terapie in sicurezza e quindi proseguire il sostegno a più di 21.000 bambini in grave difficoltà ed alle loro famiglie. Un kit contiene: 2 pacchi di guanti monouso e 10 mascherine monouso.

Pacco alimentare per 1 bambino gravemente malnutrito – 15 euro
In queste settimane abbiamo intensificato il supporto nutrizionale ai bambini gravemente malnutriti che vengono costantemente seguiti attraverso il programma nutrizionale Kipepeo ad Iringa (Tanzania). Un pacco alimentare che viene consegnato ogni 2 settimane contiene: 500 gr di fagioli, 2kg farina di mais fortificata, 500 gr di arachidi, 400ml latte fresco, 300 ml di miele, 1 stecca di sapone, frutta (1 ananas, 2 avocado, 5 arance e 200gr frutto baobab)
 
Ecco come donare
:

  • Bonifico bancario: Iban  IT84P0851924303000000026897
  • Bollettino postale sul conto n° 27408053 scarica bollettino
  • Carta di credito con PayPal cliccando qui  o telefonando (335258290) 

causale: prevenzione coronavirus

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