Articolo di Vittoria, volontaria in servizio civile Italia
Eccomi qui a scrivere questo articolo esattamente qualche giorno dopo la fine della Settimana Africana Regionale. Avevo sentito parlare di questo evento fin dal mio colloquio, in cui mi avevano già preparata al fatto che sarebbe stata una settimana molto impegnativa e che il monte ore settimanale sarebbe aumentato. Ma partiamo dall’inizio.
La Settimana Africana Regionale viene realizzata da 23 anni a questa parte ed è una settimana ricca di eventi, presentazioni di libri, spettacoli, cene e tanto altro. A causa del COVID-19, quest’anno io e Martina ci siamo ritrovate a svolgere un servizio civile “ridotto”, nel senso che molte cose non si sono potute fare, e anche questo evento non ha fatto eccezione. Me ne hanno parlato in molti delle settimane africane degli anni scorsi, descrivendole come periodi in cui si era pieni di cose da fare: dall’allestimento di mercatini, gazebi e palchi, alla preparazione di cene e drink per la Notte Nera. Quest’anno invece, come accennavo poco fa, si è dovuto limitare tutto, a partire dalla cena, ad esempio.
Quando siamo tornati dalle ferie di agosto il primo punto sulla lista delle cose da preparare era proprio la Settimana Africana poiché per organizzare tutto eravamo già in ritardo. Abbiamo fatto varie riunioni per organizzare un calendario degli eventi e definire i compiti di ciascuno. Alla fine, i miei compiti principali sono stati quelli di preparare una diretta Facebook per il laboratorio di cucina etnica e un laboratorio per bambini. Per quanto riguarda il laboratorio di cucina etnica io e Martina abbiamo pensato a un titolo, a una descrizione da inserire nel programma e abbiamo trovato lo “Chef” e la location. Pian piano questo evento ha preso forma e alla fine ci siamo ritrovati a casa di Teresa (vice presidente de L’Africa chiama) che gentilmente ci ha offerto la sua cucina e il suo wi-fi. Siamo andate a fare la spesa il giorno stesso del laboratorio, poiché la pietanza che cucinava Ismaila (in nostro chef del Gambia) era un’orata fritta su un letto di riso al pomodoro con carote e patate. Per me è stata una giornata molto bella e mi sono divertita tantissimo a coordinare la diretta mentre Ismaila e Martina cucinavano. La diretta è stata un gran successo e la pietanza era davvero molto buona. Sono stata contenta, poi, di aver avuto qualche momento, prima e dopo la diretta, per conoscere questo ragazzo che ha cucinato per noi, un ragazzo timido ma molto simpatico ed educato e soprattutto molto volenteroso e con una gran voglia di indipendenza.
Un altro momento per me molto bello è stato conoscere le due ragazze del servizio civile estero che partiranno a metà ottobre per la Tanzania. Con loro abbiamo trascorso dei momenti solo nostri, come la pausa pranzo, in cui abbiamo avuto modo di conoscerci, di parlare dell’esperienza che stanno per affrontare e di condividere dubbi e paure (io ho dato sfogo alla mi curiosità facendo loro mille domande!). Insieme a queste due ragazze, che sono state a Fano per qualche giorno, abbiamo creato un laboratorio per bambini da realizzare durante l’ultimo evento della Settimana Africana, la Notte Nera, dalle 19.00 alle 20.00. Abbiamo pensato a tante idee e alla fine abbiamo preparato tanti materiali per la creazione di bandiere personalizzate, animali di cartone e maschere colorate. Sinceramente non ci aspettavamo molti bambini, invece il laboratorio è stato un successo; gli animali di cartone sono stati richiestissimi e i bambini sono rimasti tutti molto contenti.
Concludo con il dire che, oltre allo stress per le tante cose da fare, è stata comunque una bellissima esperienza. Una settimana impegnativa e molto stancante ma per me anche molto bella e divertente. Questo anche perché mi trovo molto bene con Martina e con i miei colleghi e alla fine tra un evento e l’altro ci scappava sempre una risata, cosa che mi ha aiutato ad alleggerire il carico di lavoro e specialmente mi ha permesso di venire a lavorare con il sorriso e la voglia di fare.
Vittoria Tamponi, volontaria in servizio civile Italia
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