Articolo di Ambra, volontaria in Servizio Civile Universale Tanzania
Il focal point di Nyabula è uno dei più lontani dalla città e per raggiungerlo bisogna percorrere per circa 30 minuti una lunga strada sterrata. Arrivo ad Ipogolo e da lì, insieme ad una operatrice del Sambamba, prendiamo un bajaji dirette a Nyabula. Man mano che ci si allontana dalla città lo scenario cambia notevolmente e in pochi minuti ci si ritrova in mezzo al verde e sterminati campi di mais e di girasoli, e tra le case, sempre più distanti tra loro, si possono vedere in lontananza le bellissime colline dell’altopiano di Iringa.
La strada non è delle più confortevoli, tra buche, sassi e pozzanghere, con il bajaji il tragitto è piuttosto turbolento, ma con il sole guardando il panorama diventa un po’ più facile sopportare tutti gli scossoni. Arrivati finalmente alla scuola primaria di Nyabula, in cui si trova il focal point, subito ci viene incontro Patrick, con la sua corsa un po’ sgangherata, che ci vuole prendere borsa e zaino per portarceli in classe.
Avvicinandoci al focal point arrivano anche tutti gli altri bimbi, che ci salutano calorosamente e ci seguono creando un piccolo corteo di urla e risate, sotto gli sguardi curiosi degli altri alunni. Arrivati alla stanza ognuno fa la sua parte, chi spazza per terra, chi mette fuori il secchio per lavarsi le mani, chi stende le mkeka per terra. Così iniziamo la nostra giornata nel focal point: a Nyabula, in particolare, il lavoro con gli utenti è soprattutto cognitivo in quanto i bambini che lo frequentano hanno principalmente disabilità intellettive. Iniziamo quindi con dei giochi come memory o puzzle che piacciono tanto ai bimbi e poi singolarmente ad ognuno diamo un compito da svolgere, come scrivere, fare operazioni o leggere e pratichiamo insieme gli esercizi cognitivi di cui hanno più bisogno, per poi finire la mattinata facendo giochi fisici o ballando tutti insieme.
Dopo la mattinata al focal point con l’operatrice ci spostiamo o a casa di Christian o di Abdalah per l’home assitance. Chris e Abi sono due bimbi che a causa della paralisi cerebrale hanno riportato gravi danni motori e quindi necessitano di riabilitazione fisica, le loro mamme non riescono a portarli al focal point così andiamo noi da loro due volte a settimana.
La giornata a Nyabula è una delle mie preferite, i bimbi del focal point sono affettuosi ed entusiasti, il lavoro cognitivo con loro è stimolante e mi dà molte soddisfazioni e Chris e Abi sono tra i bambini più gioiosi e simpatici con cui lavoriamo.
Il problema di Nyabula però è la strada, soprattutto durante la stagione delle piogge è spesso impraticabile. Se durante la mattinata piove tanto non è facile tornare indietro: ci sono in particolare due punti in cui si deve attraversare un piccolo torrente e se l’acqua si alza, beh, diventa ogni volta una piccola avventura.
Capita con il bajaji di rimanere impantanati nel fango o non riuscire proprio a passare per la troppa acqua. Le prime volte in cui mi trovavo in quella situazione mi preoccupavo di come si potesse risolvere, ma la tranquillità con cui i tanzaniani affrontano i problemi da sicurezza, mi ha man mano tranquillizzata e fatto capire che è l’unico modo per affrontare episodi non così insoliti per chi vive qui in Tanzania.
Questa è una tra le cose che più apprezzo di questa cultura, il modo in cui le persone affrontano situazioni problematiche, la loro calma e serenità davanti alle difficoltà.
Ambra Gennari volontaria in servizio civile unviversale in Africa (Iringa-Tanzania)
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