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XVIII Settimana di azione contro il Razzismo promossa da Unar

In occasione della XVIII Settimana di azione contro il Razzismo promossa da Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, L’Africa Chiama, con la collaborazione di Caritas Diocesana e dell’associazione Lapallarotonda, organizza una ricca serie di eventi cittadini per tenere alta l’attenzione sul tema delle discriminazioni, in programma dal 13 al 21 marzo.

Sembra banale parlare di razzismo ai nostri giorni, eppure costantemente sentiamo storie tragiche che ci mostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare per abbattere pregiudizi e trasmettere conoscenza. Per questo motivo quest’edizione delle Settimana di azione contro il razzismo è dedicata a Mamadou Moussa Baldè: un ragazzo proveniente dal Ghana, giunto in Italia nel 2016 all’età di 23 anni, aggredito violentemente da tre cittadini italiani, per futili motivi, in seguito detenuto in un Centro di Permanenza per i Rimpatri di Torino perché senza documenti e che qui si toglie la vita, impiccandosi con un lenzuolo, dopo dieci giorni di isolamento in una cella, dove era stato rinchiuso perché la sua psoriasi era stata scambiata per scabbia.

Per ricordare Mamadou e le innumerevoli altre vittime del razzismo dilagante, la nostra associazione, che si impegna da più di 20 anni per diffondere una narrazione il più possibile corretta su queste tematiche, ha promosso un ricco e variegato programma di iniziative. Tra i tanti eventi in programma ricordiamo la camminata antirazzista, evento di anteprima della settimana, organizzato da Lapallorotonda, domenica 13 marzo alle ore 9.30, attraverso il quale si parlerà di inclusione attraverso la conoscenza del territorio e dell’attività sportiva, linguaggio di benessere universale. Ricordiamo inoltre l’evento di sabato 19 marzo, alle ore 17.00, presso la Mediateca Montanari durante il quale saranno ospiti il Cardinale C. L. Romero, Arcivescovo di Rabat e D. Albanesi di Caritas Italiana per affrontare il tema della libertà di coscienza per costruire ponti fra gli uomini.

Per l’occasione sarà consegnato il premio “Ho l’Africa nel Cuore” in memoria di Mamadou Moussa Baldè, premio che L’Africa Chiama conferisce ogni anno a persone che si sono distinte per l’impegno, la lotta civile, la promozione dei diritti umani. Mamadou voleva stare in Italia, perché, diceva, qui da noi aveva avuto “un assaggio di come la vita può essere bella”.

Parole che alla luce dei fatti risuonano dolorose, quasi beffarde. Eppure, non vogliamo smettere di credere che la convivenza sia possibile, feconda, e arricchente per tutte le parti coinvolte. Soprattutto, non vogliamo smettere di impegnarci per contribuire, nel nostro piccolo, a realizzare in concreto la società che immaginiamo: una società accogliente, aperta all’altro, capace di considerare le differenze una ricchezza e non una minaccia.

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