L’impegno per prevenire la disabilità attraverso la tutela della salute materno – infantile
Martedì 19 aprile Anita Manti, presidente de L’Africa Chiama, partirà per Lusaka (Zambia) insieme ad Emanuele Iovenitti, socio e volontario dell’organizzazione, per una missione di vicinanza e verifica dei tanti progetti in corso attraverso i quali l’associazione fanese raggiunge più di 1.500 persone, soprattutto bambini, ogni giorno.
Dal 2007 L’Africa Chiama è impegnata nella baraccopoli di Kanyama, la più grande della capitale zambiana e che conta più di 350.000 abitanti: senza dubbio l’area più degradata di tutta Lusaka, dove i pochissimi servizi sanitari ed educativi presenti non rispondono neanche parzialmente ai bisogni della popolazione locale, composta principalmente da giovani uomini e donne e bambini.
Qui L’Africa Chiama ha avviato un intervento multisettoriale, il Centro Shalom, che si rivolge in particolar modo a bambini e ragazzi con disabilità che costituiscono ben il 12.5% della popolazione (in Italia è del 5,2%) Un numero elevatissimo causato soprattutto da una carente tutela della salute materno infantile.
“A Kanyama esiste solo un presidio sanitario governativo che conta 8 posti letto per il parto e un numero limitato di personale medico e solo una donna su dieci può partorire in ospedale.” ci spiega Anita Manti che si è recata molteplici volte in Zambia, l’ultima nel 2019 qualche mese prima dell’epidemia di Covid19.
Secondo i report nazionali le donne in gravidanza raggiungono i servizi molto tardi e solo 1 su 3 fa la sua prima visita pre-natale entro i primi 3 mesi dal concepimento. Le strutture adeguatamente attrezzate sono scarse, troppo distanti per la maggior parte delle donne, ed il personale sanitario specializzato è praticamente assente.
La medesima grave situazione si ripete per quanto riguarda tutta la cura post-natale: le visite post-natali entro le 48h post-parto rimangono basse e si aggirano attorno al 47.9%, così come rimane bassa la percentuale (12,6%) di coloro che effettuano almeno 4 visite di cura post-natale.
“Sono proprio queste le fasi più delicate per la crescita del feto e del bambino e dove è urgente intervenire per prevenire la mortalità infantile e soprattutto le gravi forme di disabilità, di cui purtroppo siamo testimoni ogni giorno a Kanyama. È per questo motivo che da ormai oltre 10 anni abbiamo avviato un ampio programma di salute materno infantile per accompagnare le giovani mamme per tutta la gravidanza e nel parto grazie alla realizzazione del nuovo Centro di Maternità e per monitorare la crescita di bambini e bambine fino ai 2 anni di vita.”
Nelle scorse settimane infatti L’Africa Chiama ha concluso la realizzazione del nuovo Centro di Maternità che ospita 18 posti letto e dove potranno partorire in un luogo protetto e sicuro migliaia di giovani donne.
Proprio in questi giorni e fino al 30 Aprile l’associazione è impegnata nella campagna di raccolta fondi Mille Giorni di Vita: inviando un SMS al 455593 o chiamando da rete fissa sempre il 45593 è infatti possibile donare per sostenere l’impegno de L’Africa Chiama a tutela della salute materno infantile in Zambia.
“Nei prossimi giorni incontrerò le autorità locali, fra cui rappresentanti del Ministero della Salute, Ministero dell’Educazione, con le quali lavoriamo da anni per pianificare al meglio e in sinergia con i piani strategici nazionali ogni singolo intervento. Sarà inoltre l’occasione per incontrare lo staff locale e tutti i beneficiari che possiamo raggiungere ogni giorno grazie al sostegno costante di tanti donatori italiani.”
ANITA MANTI, NUOVA PRESIDENTE DE L’AFRICA CHIAMA
POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL CENTRO DI MATERNITA’ IN ZAMBIA
ANITA RACCONTA IL SUO VIAGGIO IN KENYA E TANZANIA