PAESE: Zambia
AMBITO: Inclusione
Titolo del progetto: Disabilità e sicurezza alimentare: una sfida possibile
Referente in loco: Mattia Binacchi
Partner di progetto: Africa Call Organisation Zambia
Paese: Compound di Kanyama, periferia di Lusaka, Zambia.
Beneficiari:
- 100 famiglie con bambini e bambine con disabilità
- 45 giovani vulnerabili o con disabilità
- 1.500 ragazzi e ragazze di 5 scuole dell’area di Kanyama
Obbiettivo del progetto:
- Migliorare il livello di sicurezza alimentare di bambini e bambine con disabilità attraverso percorsi di formazione rivolti alle famiglie sulla corretta alimentazione e l’avvio di orti organici;
- Favorire l’autosostentamento di giovani con disabilità attraverso formazione professionale e inserimenti lavorativi;
- Innalzare il grado di conoscenza su una corretta nutrizione attraverso un’ampia campagna scolastica.
Descrizione del progetto:
Il progetto si basa su approccio olistico alla disabilità che vede la persona con disabilità all’interno di un sistema integrato volto al suo empowerment. Il progetto intende quindi instaurare una strategia a 360 gradi che vada a incidere positivamente sulla sicurezza alimentare e sul benessere generale di persone con disabilità avviando azioni volte sia alla prevenzione di nuove forme di disabilità sia al miglioramento di condizioni di vita di bambini e bambine e giovani con disabilità.
Per quanto riguarda la prevenzione si prevedono corsi di formazione e campagne di sensibilizzazione per genitori con bimbi con disabilità e alunni nelle scuole, affinché si diffonda la consapevolezza dell’importanza di una buona alimentazione per prevenire casi di malnutrizione e di disabilità. Inoltre, per migliorare le condizioni di vita di bambini e giovani con disabilità l’associazione ha avviato dei corsi per genitori per l’avvio di orti urbani per migliorare le condizioni delle famiglie con figli con disabilità affinché possano avere strumenti per poter rispondere ai bisogni dei propri figli e prendersene cura. Inoltre, è previsto l’avvio di corsi professionalizzanti per giovani con disabilità per favorire la loro indipendenza economica.
Il progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
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