Progetto co finanziato da Fondazione Wanda di Ferdinando
Nel mese di gennaio di questo nuovo anno L’AFRICA CHIAMA ha aperto le porte a 40 nuove ragazze tra i 10 e i 14 anni che vivono nella vicina baraccopoli di Soweto e zone limitrofe. Nel mese di dicembre le maestre hanno effettuato le visite domiciliari per incontrare i genitori delle ragazze ed eseguire i cosiddetti nuovi intake, spiegando loro gli obiettivi del progetto e gli argomenti che verranno trattati.
Quest’anno il progetto Blessing Gilrs è andato incontro ad alcune modifiche, sulla base dell’esperienza degli anni precedenti e grazie al prezioso contributo ricevuto dalla Fondazione Wanda di Ferdinando e l’attivazione del programma specifico RAGAZZE SENZA SOSTA. Il numero di ragazze è diminuito da 60 a 40 ragazze cosi’ come il range di età delle stesse.
Si è scelto di inserire ragazze più piccole per informarle su alcuni argomenti fondamentali al fine di prevenire alcuni fattori di rischio in cui potrebbero incorrere come la trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili o molestie sessuali.
Questo mese ci sono stati 3 incontri con le ragazze. Il primo incontro è stato di tipo conoscitivo e introduttivo al progetto in cui sono state svolte attività rompighiaccio e presentazioni da parte delle insegnanti. Il secondo di tipo ludico-ricreativo ovvero una piacevole giornata in piscina in cui conoscersi meglio e aiutare le ragazze ad accrescere la propria autostima e sicurezza di sé.
L’ultimo incontro prima che le scuole riaprissero è stata una sessione incentrata sul fenomeno della violenza di genere (in inglese, gender-based violenze o GBV). In particolare, questa ultima sessione condotta da Medici Senza Frontiere (MSF) ha fatto luce su degli argomenti fondamentali per l’empowerment delle ragazze che si interfacciano fin da piccole in una società che è lungi dall’avere parità di genere, la quale a sua volta scatena violenza di genere perpetrata dagli uomini sulle donne, fin dalla piccola età. La facilitatrice di MSF ha voluto rompere alcuni stereotipi di genere che sono spesso alla base delle violenze di genere come molestie sessuali o stupri.
Questi incontri sono stati i primi di molti altri e che insieme faranno si’ che queste ragazze diventino più coscienti e consapevoli dei propri corpi, dei propri diritti e saranno più in grado di affrontare una realtà spesso difficile.
Articolo di Giovanna Quaranta, volontaria in servizio civile a Naiorbi (Kenya)
https://www.youtube.com/watch?v=ETjaCG5yRp4&list=PLTj0AgyYD154ZQBPJgiOhg_dKnygEJxVt&index=1
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