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Luglio 2003 Tanzania ( Iringa ) Laila

Dalla citta’ di Iringa, in Tanzania, ci scrive la missionaria Laila Simoncelli, responsabile del Progetto Rainbow

Iringa (Tanzania), 9 Giugno ‘05
Carissimi amici di l’AFRICA CHIAMA, con tutto il cuore vi ringrazio per il vostro impegno di amore che ci permette con l Progetto Rainbow di dare sollievo a tanta sofferenza. Tantaluce si diffonde attorno a questi legami di amore che ci uniscono. Bastano i volti di tanti bambini che alzano i cucchiai da un piatto di polenta a darci la forza per essere voce di chi non ha voce e per continuare a lottare per un mondo più vero e più ricco di umanità. Il mio grazie perché l’Africa non venga dimenticata. Con stima e affetto in Cristo e nel cuore dei piccoli. Laila Simoncelli

Responsabile Laila Simoncelli tel. P.O. BOX 1835

Iringa – Tanzania

lailatanz@gmx.net

CENTRO NUTRIZIONALE KIWEHELE-ALMI
Il centro procede splendidamente i bambini sono felici e ricevono oltre al cibo e alle cure anche una istruzione di base che li aiutera’ senza alcun dubbio quando andranno alle scuole primarie. Si e’ curato ultimamente di piu’ anche il gioco e l’aspetto ludico in generale ..i bimbi hanno molto bisogno di affetto e di serenita’. Il gioco e’ un diritto che ai bimbi del villaggio spesso manca come momento con gli adulti. Molti altri bambini si sono aggiunti ai 60 iniziali infatti siamo arrivati a quota 76.
Le mamme volontarie del villaggio sono sempre piu’ motivate e impegnate nel centro e spesso anche quelle che non sono inserite direttamente nell’attivita’ si fanno presenti chiedendo e informandosi presso le sorelle dell’Almi. Tutti i bimbi inoltre grazie alla presenza al centro vengono anche seguiti maggiormente nella loro vita familiare e nella loro salute psico-fisica molte notizie della loro vita passano e permettono anche a noi di intervenire nele varie situazioni con consigli e indirizzare i genitori e coloro che si prendono cura dei bimbi verso una maggiore attenzione ai diritti dei loro bimbi.

CENTRO NUTRIZIONALE NGOME
Il centro va avanti regolarmente dopo la pausa delle coltivazioni,molte delle dieci mamme infatti avevano passato piu’ o meno due settimane nei campi con i loro bambini con un sostegno dato loro dal cenro per questo periodo. La pausa e’ stata anche occasione di verifica della volonta’ delle mamme di continuare la cura particolare ai loro bimbi anche senza la nostra diretta presenza. Due dei bimbi hanno avuto la malaria e sono un po’ dimagriti ma non sono mai scesi sotto la line a grigia della carta nutrizionale e questo significa che sono stati curati e seguiti bene. Gli altri stanno in piena salute.Ad ogni mamma e’ stato dato un piccolo incentivo per la presenza consistente in una cotonata per coprire il bimbo ed in un’ altra per la mamma. La nostra infermiera continua piccole brevi lezioni alle donne centrate questa volta piu’ sulla prevenzione e gestione delle malattie dei bimbi piccoli consigli pratici molto importanti. Stiamo pensando ultimamente anche il modo di continuare a sostenere le mamme di questi dieci bimbi al di la’ del centro e post-centro.

CASA DELLA CARITA’ -USOKAMI
Tutti i bimbi stanno benone! La casa procede senza scossoni nella vita quotidiana,I bimbi sono belli vivaci e attivi..la gente del villaggio pure…Insomma non ci sono grandi cose da dire se non che si cresce!.Ogni volta che arriva qualcuno di noi e qualche ospite i bimbi fanno festa e i più grandicelli sono di una riconoscenza veramente impressionante. Tutti hanno imparato una piccola canzoncina in Italiano che diventa la colonna sonora di ogni visita. Le suore della parrocchia che gestiscono la casa sono sempre piu’ attive per la costruzione del nuovo stabile che procede verso l’ultimazione dei lavori e tutti gli ospiti della casa sovrintendono con estrema attenzione alla costruzione della nuova casetta.

CASA RAGAZZI DI STRADA NEW HOPE (NUOVA SPERANZA)
I 25 ragazzi di strada accolti nella struttura stanno bene: la loro vita procede regolare, gioiosa ma impegnata. Infatti, dopo la scuola, sono chiamati a svolgere le mansioni domestiche: lavare i propri piatti, i vestiti e le divise della scuola, riordinare il giardino e i campi vicini alla casa. Oltre che coltivare fagioli e mais, i campi forniscono anche il cibo per i due maiali allevati. Il porcile viene ripulito ogni mese. Il nuovo pozzo funziona benissimo, l’acqua risulta potabile e tutte le faccende domestiche facilitate. Il pomeriggio, però, e` anche il momento per giocare e stare assieme allegramente: ascoltano musica con un piccolo stereo, all’aperto corrono e saltano, giocano a bao (un gioco locale) o inventano nuovi passatempi.
Naturalmente non mancano le difficoltà. Recentemente abbiamo svolto una piccola ricerca, collaborando con i volontari locali, sulle ragioni per cui questi ragazzi hanno abbandonato le proprie case. I motivi principali sono la poverta` estrema, violenza familiare, perdita dei genitori (molte volte per AIDS), genitori a loro volta senza casa o alcolizzati. La parte fondamentale del lavoro svolto in questa struttura, quindi, e` quello di cercare di normalizzare situazioni critiche, aiutarli nel superare eventuali traumi e crescere assieme a loro, nella speranza che in futuro riescano a reinserirsi nella societa` normalmente, con un nuova concezione di famiglia, una cultura e attitudini lavorative sviluppate.

Luglio 2003
Laila Simoncelli

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