La tragedia di un popolo
Nel mese di settembre è iniziato il processo di “ decongestione” , o “ libero movimento”, cioè il rientro della gente in prossimità delle terre da coltivare o nei loro villaggi originali, che ha visto coinvolto anche il distretto di Gulu, dove i volontari hanno concentrato la loro attenzione sullo spostamento e accompagnamento della popolazione verso tali aree.
Questo movimento ha visto centinaia di persone costrette ad affrontare il lavoro di ricostruzione o riparazione delle abitazioni in luoghi lontani molti km dai campi sfollati, spesso senza fonti d’acqua nelle vicinanze, con attrezzi inefficienti ed inefficaci.
Destinatari:
I volontari vivono nel campo profughi di Minakulu (5000 persone), ma lavorano in un raggio d’azione di circa 30 Km, coinvolgendo quindi diversi campi profughi e di decongestione (Lelaobaro, Tekulu, Wikwoyo, Bobi, Palenga, Otara), per un totale di circa 45000 persone.
Nel processo di decongestione una delle richieste principali è stata la riparazione di alcuni pozzi non funzionanti da anni, ma che, trovandosi vicino alle zone di origine, risultano indispensabili per il lavoro nei campi, evitando così alla gente di trasportare per km la riserva di acqua a loro necessaria durante la giornata di lavoro.
Sono anche stati acquistati degli attrezzi (zappe, machete, asce, falcetti) per facilitare la pulizia e preparazione dei luoghi in cui si dovranno ricostruire le capanne.
La presenza dell’Operazione Colomba è svolta con semplicità, fatta di piccole azioni ed aiuti, attraverso la vicinanza alle persone più deboli, sostenendo gli anziani maggiormente bisognosi con del cibo o contribuendo alle spese mediche e di trasporto verso l’ospedale distante decine di Km.
I volontari operano nella realizzazione diretta di interventi umanitari di particolare urgenza che si presentano nelle attività di monitoraggio e con la collaborazione ed il coinvolgimento della comunità locale per una risoluzione comune dei bisogni.
Principali attività svolte:
- Trasporto della gente dei campi, in modo particolare di bambini e casi particolarmente urgenti e gravi, fino agli ospedali di Gulu (30 Km e più) e contributo alle spese medico-sanitarie dei più indigenti. I volontari seguono i malati in difficoltà nel processo di cura all’interno dell’ospedale fino al termine della degenza.
Per questa attività:
costo del trasporto andata e ritorno a Gulu: 4 euro a persona
costo medio di una prestazione ospedaliera (esami+medicine): 10 euro a persona
- Acquisto e distribuzione di utensili e strumenti per facilitare alle famiglie il ritorno ai villaggi di origine, ed in alcuni casi aiuto economico per la ricostruzione dei tetti pericolanti delle capanne rovinati dal tempo.
Per questa attività:
per una famiglia (a seconda delle necessità)
ad esempio 1 zappa,1 falcetto,1 ascia,1 telone, 1 pentola, 1 tanica: 40 euro (circa)
Costo ricopertura di un tetto in paglia: 35 euro
- Riparazione di alcuni pozzi vicini ai villaggi d’origine o nei campi di decongestione, in un’ottica di facilitare lo sposta, mento dai campi profughi originari e sovraffollati.
Per questa attività:
la riparazione di un pozzo senza danni troppo ingenti è intorno ai 250 euro
Azioni di advocacy e pressione sulle autorità per il rispetto dei diritti umani, la ricerca di soluzioni pacifiche al conflitto e il ritorno nei villaggi d’origine della gente costretta a vivere all’interno dei campi.