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Un’esperienza che ti scuote l’anima

TESTIMONIANZA DI MARIA VOLONTARIA IN ZAMBIA

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sul mio periodo di volontariato a Kanyama, ma non è facile.

Ci sarebbe tanto da dire, ma non trovo le parole giuste.

Non c’è modo di spiegare un’esperienza tanto coinvolgente e profonda a livello emotivo, interiore.

Ho visto e vissuto realtà impensabili nella nostra società.

Ho giocato insieme a bambini sporchi, scalzi, vestiti di stracci, infreddoliti, privi di tutto, tranne che del sorriso e del calore.

Ho conosciuto due ragazze, Simona e Antonella, che fanno dello straordinario il loro quotidiano, che portano avanti con coraggio, nonostante le mille difficoltà, progetti con i quali si tenta di alleviare le enormi sofferenze di tanta gente.

Queste ragazze sono diventate un punto di riferimento per le famiglie dei 130 ragazzi della Shalom Community School, e dei ragazzi disabili dei centri di Nyawa e Mulela. I primi possono fruire di un’ istruzione scolastica, gli altri anche dell’intervento di una terapista specializzata.

Kanyama è un quartiere poverissimo di Lusaka.

Le scene che si sono presentate ai miei occhi sono state un pugno nello stomaco. Le persone vivono in mezzo alla sporcizia, spesso in baracche fatiscenti. Anche le abitazioni messe meno peggio, mancano dei servizi più elementari come l’acqua corrente e i bagni.

La vita condotta al centro è stata piuttosto spartana. Bisognava risparmiare l’acqua e la corrente elettrica arrivava a singhiozzo. Ci si lavava con l’acqua riscaldata su un braciere, travasata in una bacinella e al lume di candela.

Nonostante qualche disagio, non ho assolutamente sentito la mancanza delle comodità a cui ero abituata.

Simona e Antonella insieme a Sydney e Bright, i dolcissimi ragazzi zambiani loro collaboratori, ci hanno accolto con calore e allegria. Abbiamo condiviso insieme tanti bei momenti.

Noi volontari abbiamo fatto la nostra parte svuotando in parte un container proveniente dall’Italia e montando mobili e scaffali necessari al centro per riporvi oggetti di varia utilità.

L’esperienza più coinvolgente e sentita è costituita, per me, dai contatti che ho avuto con i bambini.

Ho potuto seguirli durante lo svolgimento delle attività scolastiche, ma soprattutto nei tanti momenti di gioco. Stare in mezzo a loro mi ha riscaldato il cuore e l’anima e mi ha regalato una grande gioia.

Quello che avrei voluto fare e che invece mi è mancato, è stato avere l’opportunità di seguire più assiduamente i vari progetti.

Durante il corso di formazione avevo inteso che avremmo potuto scegliere un progetto e seguirlo da vicino. Questo non è stato possibile per vari motivi: es. alcuni progetti erano più lontani dal centro e le ragazze erano sempre troppo impegnate per poterci accompagnare.

Voglio aggiungere che Simona e Antonella non si risparmiano, anzi impiegano tutte le loro forze per portare avanti i progetti nonostante gli ostacoli, che possono essere di natura economica (insufficienza dei fondi da ripartire fra i progetti stessi) o altra, come la mentalità della gente del luogo, ecc.

Per finire, posso dire che il mio giudizio sull’esperienza è positivissimo. E’ qualcosa che va aldilà di ogni aspettativa e immaginazione e che ti scuote l’anima. Spero di saperne far tesoro.

Grazie infinite per la grande opportunità che mi è stata concessa.

Maria Perri – Agosto 2008 – Kanyama (Zambia)

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