Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo
Articolo di Matilde, cooperante a Nairobi (Kenya)
È questo il motto del nuovo progetto che L’AFRICA CHIAMA ha ideato ed implementato la scorsa estate dopo aver preso atto dei cambiamenti sociali avvenuti nella realtà di Soweto in seguito alle misure governative di contenimento del Covid-19. Si tratta di un progetto nuovo e tutto al femminile dedicato a 60 giovani ragazze tra i 12 e 15 anni.
Ma partiamo dall’inizio: come siamo arrivati a pensare che fosse necessario un intervento ad hoc per uno specifico target di beneficiari della comunità proprio in questo periodo? A spingerci sono stati diversi input giunti dalla comunità: da un lato, gli appelli delle famiglie di Soweto che desideravano vedere le proprie figlie coinvolte in attività diverse da quelle che facevano ogni giorno nella baraccopoli (ad esempio, girovagare con cattive compagnie rischiando di mettersi in seri pericoli) e dall’altro, l’allarmante aumento di casi di gravidanze precoci registrati in Kenya dall’inizio della pandemia. Chiudere le scuole significa, infatti, destinare migliaia e migliaia di minorenni di tutto il Paese a rischi gravissimi per la loro salute e per il loro futuro, e pensando al contesto di una baraccopoli il quadro rischia di diventare molto più preoccupante.
Blessing Girls nasce, quindi, con l’obiettivo di accogliere 60 tra le giovani più vulnerabili di Soweto all’interno di un ambiente pensato apposta per loro, nel quale possano sentirsi amate e protette. Le giovani si incontrano ogni giovedì presso lo Shalom Centre e partecipano ad incontri formativi su temi “caldi” (e spesso considerati dei tabù nelle baraccopoli) quali HIV e AIDS, il ciclo mestruale, i rischi delle gravidanze precoci e molti altri. Tutte le “lezioni” sono accompagnate da momenti di svago dove si può ballare e giocare a calcio e da un pasto caldo che viene fornito a tutte le partecipanti. Le operatrici del progetto fanno in modo che le ragazze si sentano a loro agio e libere di parlare e porre domande su argomenti particolarmente delicati sui quali difficilmente, al di fuori del progetto, troverebbero risposte precise ed esaurienti. La seconda fase di Blessing Girls prevede, invece, la partecipazione in prima persona delle ragazze ad attività di sostegno alle fasce più vulnerabili della comunità, come ad esempio gli anziani, i bambini o i disabili. Così, in base agli interessi e alle predisposizioni di ognuna si pianificano interventi specifici per venire incontro alle necessità di chi ha più bisogno: le ragazze possono diventare loro stesse le “change makers” (cioé “agenti di cambiamento”) di cui Soweto ha bisogno. Sta proprio qui il duplice significato del titolo scelto dallo staff per il progetto: blessing come la “fortuna” delle beneficiarie nel poter partecipare a questa iniziativa e blessing come la “benedizione” rappresentata dalle giovani stesse per la comunità alla quale appartengono.
Matilde Giunti cooperante de L’Africa Chiama in Kenya
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