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Il racconto di Domenico dalla baraccopoli di Soweto

Anche questo secondo mese nella baraccopoli di Soweto (Kenya) è volato, un mese pieno di cose da fare, pieno di tutto. Non è la prima volta che trascorro il Natale fuori l’Italia ma quest’anno ha un significato diverso festeggiarlo  con i miei compagni di viaggio Angelo e Matilde e con i ragazzi di soweto mi ha dato una sensazione strana, ma anche grande gratitudine.

Pensare che ogni anno arrivati in questo periodo spendiamo tempo e denaro solo per futili cose, comprare regali, addobbi di ogni genere, basta pensare al fatto che tutto cio non ci serve realmente, basterebbe condividere quel poco che abbiamo anche un sorriso un ascolto, ci farebbe stare molto bene, mi viene in mente quello che diceva Ernesto Guevara Un bambino possiede un giocattolo, poi ne vuole due, poi quattro. E‘ questa la natura umana, giusto?
Ma quando a fare così è la società, quando questo comportamento si converte in un monopolio che opprime i meno fortunati, è questa la natura umana?
E’ allora che uno deve fare qualcosa.”

Comunque per quanto riguarda il progetto questo mese tutto normale, grande attenzione è stata data alla festa del 23 dicembre, festa di chiusura dell’anno, gran lavoro da parte nostra, ma allo stesso tempo grande soddisfazione nel vedere che tutto è andato secondo i piani, abbiamo affisso la targa per ricordare Moses Kiari, dopo la messa abbiamo presentato i progetti con tutti i coordinatori a spiegare ai presenti le attivita che si fanno, dopo, i ragazzi hanno messo in scena dei piccoli pezzi di “vita di strada” molto divertenti è anche molto profondi.bambina di soweto mentre si gusta la capra

Poco dopo le simpaticissime donne di marengeta hanno cantato e ballato per noi, ultimo ma non meno importante gli acrobati che ci hanno deliziato tutti con i loro numeri incredibili, dopo tutto questo abbiamo pranzato con ottimo riso e capra, gran trambusto ma gran gioia nel vedere la FELICITA nei loro visi.

Un gran 2016 è finito ma un meraviglioso 2017 è appena iniziato, pieno di aspettative e voglia di contribuire a migliorare e migliorarsi

perché la Felicita è vera solo se è condivisa.

Domenico volontario in Servizio Civile (Kenya)

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