Il racconto della distribuzione del farmaco per la lotta alla parassitosi intestinale a favore di 40.000 bambini di 4 baraccopoli di Nairobi.
Le intenzioni per la partenza si sono rivelate completamente diverse rispetto gli accordi della sera prima. Come succede spesso qui, prestando poca attenzione al tempo, abbiamo lasciato Soweto, slum in cui viviamo, circa un’ora dopo, arrivati a Baba Dogo, luogo d’incontro con gli operatori locali del progetto, ci stupimmo nuovamente: il loro ritardo si prendeva gioco del nostro, ma in Africa tutto questo è normale all’ordine del giorno. Per fortuna le nostre radici non ci smentiscono, abbiamo colto l’occasione per fare nuovamente colazione.
Mentre consumavamo il nostro mandazi, accompagnato da Chai (latte e the) o l’immancabile soda, gli operatori sono arrivati. Camminando per un quarto d’ora siamo giunti alle porte di Korogocho, baraccopoli meglio conosciuta come patria di Padre Alex Zanotelli.
Dopo tre mesi di baraccopoli e con un po’ di presunzione, pensavamo di conoscere già questo mondo; ma la visione della realtà, come uno schiaffo, ci ha portati con i piedi a terra… o meglio in mezzo ai rifiuti.
Eravamo qui per renderci conto di come si svolge il progetto “Lotta alla parassitosi intestinale”, di preciso volevamo conoscere gli operatori e osservare la distribuzione delle compresse per bambini e ragazzi, capirne la quantità in base all’età. Questo perché nelle settimane successive, lo stesso progetto avrebbe investito anche le scuole che si trovano intorno alla nostra Soweto.
Ci siamo diretti subito in una scuola primaria dove erano già stati presi accordi per il giorno e l’ora, dopo aver chiesto dell’acqua e qualche bicchiere, si sono presentati davanti ai nostri occhi circa cinquecento bambini con la stessa divisa, gli stessi sorrisi e sguardi di stupore, i maestri li hanno sistemati per file, rigorosamente divisi fra maschietti e femminucce, e abbiamo cominciato a distribuire delle caramelline rosse, per l’esattezza degli antielmiti. È stato veloce e piacevole aiutare i bambini a deglutire le compresse, alcuni non sapevano farlo, altri le masticavano, insomma dopo circa un’ora e mezza erano tutti di nuovo nelle loro classi e avevano ripreso le lezioni.
Felici di aver appreso il metodo, dopo esserci messi d’accordo con gli operatori per mantenere i contatti, siamo tornati a Soweto.
Nei giorni successivi abbiamo pianificato lo svolgimento del progetto nella nostra zona Kahawa West, all’interno delle circolari ci sono state comunicate solo due scuole presenti, ma in realtà ci siamo resi conto che sono molte di più, infatti quando abbiamo cominciato i giri per le scuole, per presentare il progetto e distribuire il materiale informativo con successiva richiesta di appuntamento, non c’è bastata una settimana per contattarle tutte, ne abbiamo contate dodici.
Eravamo quindi pronti, eravamo riusciti ad avere una scaletta delle scuole con orario e giorno in cui saremmo dovuti essere li per la distribuzione delle compresse.
Nella settimana stabilita siamo passati con lo staff sanitario in tutte le scuole e siamo riuscite a raggiungere 2.000 alunni. Fra tre mesi la lotta contro i vermi continuerà tornando di nuovo nelle scuole per monitorare la situazione.
Diletta ed Enrica, Caschi Bianchi Apg23 a Soweto (Nairobi – Kenya)
Prender parte a quest’iniziativa solidale è estremamente facile e alla portata di tutti: con soli euro 10,00 puoi curare 5 bambini dalla parassitosi intestinale. Il tuo contributo è fondamentale!
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