Articolo di Vittoria, volontaria in Servizio Civile Universale Italia
Questo mese di servizio civile è stato molto caotico, sotto Natale l’ufficio sembra un magazzino delle poste con molti pacchi di calendari, biglietti e
agende che dobbiamo preparare da spedire ai privati o alle aziende. Però anche se c’è molto caos è molto bello respirare l’aria natalizia dopo questi mesi difficili che il nostro Paese sta attraversando. Ho iniziato da poco a personalizzare i biglietti di auguri e so già che è una mansione che dovrò svolgere per tutto il mese di dicembre. È un periodo molto pieno ma, personalmente, a me piace tanto tenermi impegnata, mi fa passare bene la giornata in ufficio ed è bello vedere quante persone scelgano la nostra associazione per aiutarci in tutti i nostri progetti. Poi a novembre abbiamo fatto una verifica di metà servizio civile, essendo già passati sei mesi, sinceramente mi sono volati, mi sto trovando davvero bene a lavorare qui e mi dispiacerà molto pensare di dover andare via tra sei mesi. Oltre al lavoro in ufficio spesso si creano dei momenti divertentissimi in cui stacchiamo per un attimo la spina e mi ritengo molto fortunata di poter vivere tutto questo, poiché parlando anche con i miei amici, spesso molti si ritrovano a lavorare in un clima pesante e ciò è molto avvilente. Anche a me è successo in passato di essermi ritrovata in situazioni in cui non ero integrata e andare in ufficio con questo sentimento è davvero poco stimolante.Un’ altra cosa molto bella che mi è successa questo mese è di aver ricevuto un disegno da parte di una bambina del doposcuola: mi ha sciolto il cuore, un gesto davvero molto carino e apprezzato. Questo vuol dire che in quelle due ore passate insieme, oltre all’aiuto compiti, qualcosa di me in loro è arrivato. La voglia di conoscerli e di sapere cosa fanno nel tempo libero, i loro sogni e le loro prospettive per il futuro.
Spesso i bambini/ragazzi in assoluta spontaneità vengono da te e ti raccontano qualcosa della loro vita: quello che fanno nel weekend, dei loro amici del cuore, delle loro vacanze, delle prime cotte che hanno. Sapere che si rivolgono a me e noi volontari per avere dei consigli mi colpisce tanto, perché credo che per loro siamo diventati delle figure di riferimento, persone esterne alla famiglia con cui possono confidarsi. Spesso ci chiedono se continueremo il doposcuola anche l’anno prossimo, quando il nostro servizio civile finirà, e io continuo a rispondere che se riuscirò a venire come volontaria verrò sicuramente perché mi sono affezionata tantissimo e mi farebbe tanto piacere continuare negli anni successivi. Poi un’altra cosa stupenda è confrontarsi con i ragazzi che hanno religioni e culture diverse, io essendo molto curiosa chiedo sempre spiegazioni su alcune celebrazioni religiose, o chiedo informazioni, ad esempio, ad una ragazza mussulmana sul velo, anche perché i bambini sono la voce dell’innocenza e della verità e sentendo parlare loro in prima persona delle diverse idee che hanno è molto stimolante. Mi rendo conto sempre di più di quanto siano limitate le nostre percezioni della realtà, siamo tutti così abituati a non vedere al di là della nostra quotidianità che ogni cosa diversa dalle nostre idee ci sembra sbagliata, invece sarebbe importante educare alla diversità perché se solo fossimo tutti più curiosi di scoprire il mondo che ci circonda ci renderemmo conto di quante sfumature esistono.Anche in una comunità “piccola” come la nostra esistono molte realtà diverse specialmente all’interno delle mura domestiche, figuriamoci quante realtà esistono in tutto il mondo.
Vittoria Tamponi, volontaria in Servizio Civile Universale in Italia
